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7:30 pm, 10 Marzo 21 calendario

“Dosi in fabbrica” Accordo Regione-aziende

Di: Redazione Metronews
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RGIONE Un accordo per somministrare “fino a 300 mila vaccini” direttamente in azienda. È quello presentato ieri da Regione e Confindustria. A somministrare le dosi, saranno i medici del lavoro. Tuttavia, l’iniziativa – pensata per sgravare il sistema sanitario regionale – potrà partire a norma delle linee guida del Ministero, solo quando inizieranno la fase di vaccinazione di massa. Cioè alla conclusione della fase vaccinale dedicata agli over 80 prevista per metà maggio. Secondo il presidente di Intanto i sindacati hanno ribadito la loro contrariertà. 
“Si tratta del primo accordo del genere che viene raggiunto in tutto il nostro Paese – ha commentato il governatore lombardo, Attilio Fontana -. Le imprese che aderiranno al protocollo potranno vaccinare direttamente i propri dipendenti in azienda. Grazie a questo accordo avremo l’opportunità di avere più centri vaccinali e altri medici a disposizione dei cittadini”. “Questo accordo sgrava il servizio sanitario regionale pubblico e privato perché le aziende opereranno con proprio personale medico – ha aggiunto il vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti -, un allargamento che ci consente di aver minor tensione sugli ospedali e di mettere in sicurezza i lavoratori delle nostre imprese”.
“Abbiamo l’opportunità di vaccinare tra i 300 e 400mila persone, siamo in grado di farne anche 150mila a settimana. Se poi potremo vaccinare anche i famigliari, i numeri potrebbero essere ancora più importanti” ha detto invece il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, il quale si è detto orgoglioso “di aprire le porte delle aziende lombarde alle vaccinazioni”. Nel frattempo, come ha confermato l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, hanno già manifestato l’interesse ad aderire al protocollo altre realtà produttive come Confcommercio, Confcooperativa e Coldiretti. Soddisfatto per il protocollo siglato anche il Partito Democratico in Regione Lombardia, con il consigliere Samuele Astuti che spiega “se, quando partirà la vaccinazione di massa, si vaccinerà anche nei siti produttivi, coinvolgendo i medici di medicina del lavoro, sarà sicuramente d’aiuto”.
Critici, invece, oltre ai sindacati che, a differenza da quanto detto da Letizia Moratti, si lamentano di non essere stati coinvolti, anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle, con il consigliere Gregorio Mammì che ammonisce: “Non ci faremo dettare le scelte di salute per i cittadini da Confindustria, Confapi o altre associazioni che non rappresentano il mondo medico-scientifico”. 

10 Marzo 2021
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