Volley
5:22 pm, 9 Marzo 21 calendario

Pallavolista incinta «Citata per danni dalla società»

Di: Redazione Metronews
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VOLLEY La giocatrice di pallavolo Lara Lugli, con un post su Facebook ha denunciato la questione legale che la vede contrapposta al club in cui militava nella stagione 2018/2019 nel campionato di Serie B1: il volley Pordenone. Nel mese di marzo del 2019 ha comunicato al club la sua impossibilità di proseguire la stagione perché incinta, risolvendo dunque il contratto. A distanza di due anni ha ricevuto una citazione per danni, “per non aver onorato il contratto”.
“Rimango incinta e il 10 marzo comunico alla società il mio stato, si risolve il contratto”, scrive la giocatrice su Facebook, rendendo noto che, purtroppo, il mese successivo avrebbe perso il bambino a causa di un aborto spontaneo. In seguito, la stessa avrebbe chiesto al club di saldare lo stipendio di febbraio “per il quale avevo lavorato e prestato la mia attività senza riserve”, specifica nel post. In risposta al successivo decreto ingiuntivo, le arriva dunque una citazione per danni.
“Le accuse -spiega Lugli- sono che al momento della stipula del contratto avevo ormai 38 anni e data l’ormai veneranda età dovevo in primis informare la società di un eventuale mio desiderio di gravidanza, che la mia richiesta contrattuale era esorbitante in termini di mercato e che dalla mia dipartita il campionato è andato a scatafascio”.
In difesa della Lugli è scesa in campo Assist-Associazione nazionale Atlete, che denuncia, appellandosi a Draghi e a Malagò, numero 1 del CONI, l’esclusione delle atlete dalla legge 91 del 1981 sul professionismo sportivo. Il caso della Lugli, dice la presidente dell’associazione, Luisa Garribba Rizzitelli, è solo uno dei tanti.
Ma la società di volley, chiamata in causa, nega tutto e ribatte: “Nel campionato 2018-2019 Lara Lugli era il capitano della nostra squadra e anche la giocatrice di punta. Ad inizio marzo ci ha comunicato di essere rimasta incinta. Dispiaciuti per la perdita sportiva, ma felici per l’avvenimento familiare ci siamo salutati. Infatti come da contratto, che ricordiamo essere stato predisposto dall’atleta stessa e dal suo agente, si prevedeva l’immediata cessazione del rapporto in caso di gravidanza”. 
Dopodiché, continua a spiegare la società, “lo stesso contratto, che ribadiamo essere stato predisposto dalla stessa atleta, aveva al suo interno clausole che prevedevano addirittura delle penali in caso di cessazione del rapporto. Clausole che non abbiamo voluto esercitare perché non pareva opportuno farlo. Ora nessuno ha citato per danni Lara Lugli. E’ stata la stessa atleta a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo perchè ritiene di avere dei crediti. Ci siamo sentiti traditi dall’atleta e abbiamo fatto l’unica cosa possibile: difenderci avvalendoci delle clausole contrattuali predisposte da lei stessa e dal suo procuratore. Vorremo ribadire con forza che non crediamo che la gravidanza sia un danno e che soprattutto non è mai stata avanzata richiesta di danni”, spiega la società. 
METRO/ADNKRONOS

9 Marzo 2021
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