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3:05 pm, 8 Marzo 21 calendario

Franco: “Priorità riforme alla PA e alla giustizia”

Di: Redazione Metronews
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Nel Recovery fund ci sono “fondi a disposizione del nostro Paese per gli anni 2021-2026 per circa 196 miliardi a prezzi correnti, 69 dei quali sotto forma di trasferimenti e 127 sotto forma di prestiti” ma in base agli ultimi dati economici e al regolamento europeo la cifra scende a “191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata a gennaio”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso dell’audizione nelle commissioni congiunte Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Senato e Camera sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Recovery plan.  “Queste cifre sono oggetto di ulteriore margine di variabilità”, ha aggiunto Franco.  “Nella finalizzazione del Piano occorrerà tener conto dei dati finanziari più aggiornati che tengono conto del fatto che il regolamento europeo emanato a febbraio prende a riferimento, per la determinazione della parte riguardante i prestiti, il reddito nazionale lordo del 2019”, ha spiegato Franco sottolineando che “questo porterà a una stima dell’entità delle risorse dell’ordine di 191 miliardi e mezzo, quindi leggermente inferiore a quella indicata nel Piano a gennaio”.
E’ necessario delineare una “puntuale descrizione della governance” e “occorre tarare i progetti sulle risorse pienamente disponibili”. Nel Recovery plan due riforme sono “particolarmente importanti”: quella della pubblica amministrazione e quella della giustizia.   “Occorre tenere a mente – ha osservato il ministro – la tensione fra l’obiettivo di ridisegnare in modo organico la cornice regolamentare delle aree di interventi, e i tempi molto molto serrati. Bisogna essere molto, molto pragmatici”.
“Abbiamo meno di due mesi per finalizzare il Piano per questa la definizione non può subire battute d’arresto”.  “I tempi come sapete sono stretti – ha spiegato Franco ai parlamentari – i paesi dovranno impegnare i fondi ricevuti attraverso il dispositivo entro il 2023; il 70% delle risorse va impegnato già entro il 2022. Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2026. L’effettiva erogazione delle risorse sarà subordinata al conseguimento di obiettivi intermedi e finali; questi devono essere fin da subito definiti in modo chiaro, realistico e verificabile”.
“Nessuna struttura privata prende decisioni o ha accesso a informazioni privilegiate o riservate, tutte le decisioni e le riunioni importanti sono tra soggetti pubblici”, ha poi detto il ministro in merito al contratto di consulenza a McKinsey per il Recovery fund. “Nella normale operatività dei ministeri – ha spiegato Franco – a volte ci si rivolte a soggetti esterni per acquistare servizi che diano supporto tecnico-operativo. Lo fanno tutti gli enti. Il contratto, che era già aperto, riguarda la produzione di cronoprogrammi, aspetti metodologici nella redazione del piano, aspetti più editoriali che di sostanza: non c’è alcuna intromissione nelle scelte, questo vorrei fosse chiaro”. 

8 Marzo 2021
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