Vaccini, caos prenotazioni Moratti si affida alle Poste
Un sms all’1,40 per avvisare che l’appuntamento per il vaccino è fissato alle 10,40 a 25 chilometri di distanza. A riceverlo un 93enne non autosufficiente, con tutti i disagi del caso. La piattaforma di prenotazione realizzata da Aria, nata sulle ceneri di Lombardia Informatica, non funziona: ieri lo hanno ammesso il commissario Guido Bertolaso e la vicepresidente della Regione Letizia Moratti, la quale ha detto che a breve per le prenotazioni si affideranno a Poste italiane, anche perché offre il servizio gratis per la Regione, diversamente dalla controllata Aria, la stessa che aveva sbagliato i numeri facendo andare in anticipo in zona rossa la Lombardia.
Ennesimo cortocircuito nella gestione lombarda della pandemia in un momento di dati allarmanti (8,2%il tasso di positività con 4.590 i nuovi positivi, 60 le vittime, in aumento i ricoveri in terapia intensiva: +30). In attesa di sapere dal Cts se andremo in zona rossa, ieri Bertolaso e Moratti hanno fatto il punto sul piano vaccinale: obiettivo 170mila vaccinazioni al giorno per vaccinare 6,6 milioni di lombardi entro giugno, in ogni luogo possibile, compreso l’autodromo di Monza e spazi in area ex Expo. Entro marzo partirà la campagna per i cittadini fragili. Bertolaso ha annunciato che chiederà al prefetto di precettare gli specializzandi per vaccinare, perché non hanno risposto alla sua chiamata. Per gli specializzandi Bertolaso propone «sfruttamento di manodopera a costo zero».
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