Rosmy
6:51 am, 4 Febbraio 21 calendario

Rosmy: «Controregola è un grido di libertà»

Di: Redazione Metronews
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MUSICA  Cantautrice e attrice tra le più interessanti della scena contemporanea italiana, erede della famiglia Trinchitella (musici e girovaghi di arpa e violino, che hanno portato a NY e Parigi la tradizione dell’arpa Viggianese), Rosmy – che ha “prestato” la sua voce a vari spettacoli teatrali con Moni Ovadia, Fioretta Mari, Francesco di Giacomo e Rodolfo Maltese – si presenta con un nuovo singolo-
“Controregola”, un inno alla libertà  anticipa il nuovo progetto. Ce lo racconta? 
«Ho sempre pensato che la musica possa essere un bellissimo messaggio fatto di note e di parole che possano essere emozione, ricordi, molto spesso un conforto, ed è proprio questo che mi porta a scrivere, ciò che sento o vivo in prima persona. Controregola è un desiderio di libertà, una camminata senza sosta, “come un pazzo che non sa che cosa vuole”, una corsa per allontanarsi dal caos, per liberarsi da sovrastrutture, da pressioni e dalle ansie di tutti i giorni, per poi capire che ognuno può agire liberamente purché nel rispetto e nel buon senso comune».
Quanto c’è di autobiografico? 
«C’è sicuramente l’incertezza del momento che stiamo vivendo, che mi porta a voler vedere il lato più semplice dell’esistenza, così da far capire che basta poco a volte, e che ciò che facciamo tutti i giorni lo diamo ormai per scontato. Ma mi chiedo è davvero ciò che vogliamo fare?». 
Artista poliedrica, si è  distinta per il suo impegno nell’affrontare con l’arte temi anche scomodi. Crede nella forza della musica oggi? 
«La musica ha sempre esercitato una funzione molto importante nella nostra società. Già  filosofi come Aristotele, Pitagora e Socrate studiavano la musica che ha accompagnato la storia dell’uomo nei secoli e si è adattata alle diverse situazioni. Non possiamo non evidenziare il suo scopo educativo, basti pensare a Lennon o Michael Jackson, che hanno costruito gran parte della loro carriera a difendere valori come pace, fratellanza, carità. I loro messaggi hanno rivoluzionato un’intera generazione e sono stati fondamentali nella crescita formativa di noi giovani. Come posso non credere alla forza della musica  che, soprattutto nella società contemporanea, troppo dipendente dai social e da un mondo virtuale che distrugge i rapporti umani, diviene fondamentale?».
Di gavetta ne ha fatta: come cantautrice inizia nel 2016 con “Un istante di noi”, vince il Premio Mia Martini e il premio Fimi-Miglior brano radiofonico. Col singolo “Inutilmente” è finalista al Lunezia 2018. Nel 2019 l’album d’esordio “Universale”. È in finale a Sanremo Rock 2019 (“Addormentarsi insieme”), esibendosi con una band al femminile all’Ariston. Sodisfatta fin qui?
«Ogni volta, ogni esperienza è una soddisfazione grande ed è sempre un’emozione diversa, peccato che io non so accontentarmi e cerco sempre di viverne di nuove, o se non le cerco in qualche modo arrivano. L’importante è non perdere mai l’ottimismo e l’entusiasmo».
Come vive l’era covid? Cosa le manca di più?
«La pandemia un po’ ha condizionato il quotidiano di tutti. Ci si muove nell’incertezza, in un momento di pausa: nel 2020 dopo un percorso sempre più in salita, mi aspettava un anno importante a livello artistico, ma ho saputo conservare le mie energie, lavorando sul nuovo progetto, che prenderà, a breve, vita e Controregola  è il suo vero grande inizio. La cosa che mi  manca di più è esibirmi live su un palco: speriamo di poter ripartire presto in tour».
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

4 Febbraio 2021
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