Governo, solo 48 ore per evitare la crisi
Settimana infuocata, per il governo: il 27, mercoledì, salvo rinvii dell’ultimo minuto, si voterà in Parlamento la relazione sulla giustizia del ministro e capo delegazione M5S Alfonso Bonafede, relazione che rischia di essere affossata facendo rischiare tutto il governo. Dunque, 48 ore di tempo per risolvere la crisi o l’alternativa saranno le urne. Luigi Di Maio fissa la dead line per la sopravvivenza dell’esecutivo, esorta i “volenterosi” a farsi subito avanti, esclude un Conte ter («se i numeri non ci sono ora, non ci saranno nemmeno» per un nuovo governo guidato dall’avvocato), chiude nuovamente la porta a Matteo Renzi e infine blinda Bonafede. Avvertendo alleati e non: “Il voto sulla relazione del Guardasigilli Alfonso Bonafede è un voto sul governo”.
Ma se la linea del M5S sembra compatta sul no a Renzi, nel Pd cresce di giorno in giorno la richiesta di dire stop alle ostilità con Renzi e provare a ricucire, anche se «servono fatti», scandisce Graziano Delrio. “Noi ci siamo sempre stati, Renzi lo sa. Possiamo confrontarci in qualsiasi momento, il problema è non farlo con un ricatto, questo non è accettabile. Serve un passo indietro di Iv”, spiega il ministro Francesco Boccia, secondo il quale “o noi ritroviamo le ragioni di questa alleanza sociale che abbiamo costruito un anno fa”, oppure “mi pare evidente che non c’è una strada alternativa al giudizio degli italiani. Non è una minaccia, ma una considerazione”.
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