Leo Pari
6:49 am, 20 Gennaio 21 calendario

Leo Pari: «Sono stanco di vivere a metà»

Di: Redazione Metronews
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MUSICA A due anni da “Hotel Califano”, vede la luce “Stelle forever” il nuovo album d’inediti di Leo Pari, cantautore, producer, autore e musicista romano, tra i più eclettici della scena itpop. Il nuovo singolo “Forever”, trascinante, già forte in radio, mette in luce l’elasticità del tempo in una relazione sentimentale (“un minuto per conoscersi, una sera per innamorarsi, un secondo per dividersi, tutta la vita per dimenticarsi”). «La vita ha tante velocità, certe volte – spiega Leo – un’ora sembra un mese, poi ti distrai un secondo e sono passati dieci anni. È una questione di prospettive, però alcuni momenti vorrei proprio che durassero per sempre, tipo stasera, che siamo a casa io e te mentre fuori diluvia e si appannano i vetri. È una ninnananna, è una cometa, è una preghiera, adesso buonanotte e sogna, forever».
Leo Pari, come definirebbe questo progetto?
«Come tutti gli album che ho realizzato, non è né un punto di partenza né un punto di arrivo, ma una tappa di un percorso di ricerca che spero duri il più a lungo possibile. È un album tutto focalizzato sull’universo femminile, per cercare di conoscerlo più a fondo, per provare a raccontarlo e spiegarlo, anzi, spiegarmelo».
Le piace essere definito “artigiano della musica pop”?
«Scrivere canzoni è un lavoro assolutamente artigianale, di abilità e pazienza, intuizione ed esperienza, sicuramente sensibilità. Se la figura dell’artigiano è intesa come contrapposizione a quella dell’industria commerciale che tende ad appiattire, omologare e considerare la musica come un “prodotto”, allora sì, è una definizione che mi piace molto».
Lei è autore di brani come “Vorrei cantare come Biagio” di Cristicchi e “Meglio di notte” di Renga e “Superbowl” di Elodie; come produttore ha lavorato al 1° album di Gazzelle “Superbattito”; come musicista si è fatto conoscere suonando con i Thegiornalisti. In quale abito è più a suo agio?
«Mi dà enorme soddisfazione collaborare con un artista e lavorare fianco a fianco per trarne fuori il meglio. Questa specie di interazione maieutica svela la vera natura del produttore e il suo compito, che non è solo quello di far suonare bene un disco o trovare il giusto arrangiamento per una canzone, ma di aiutare un artista a conoscere se stesso e far uscire il massimo dalle sue capacità.
Come vive la pandemia e quanto ha cambiato il mondo della musica?
«Male, sono stanco di vivere a metà. Il mondo della musica, come molti altri, è annichilito da questo assurdo virus. Bisogna impegnarsi a ripartire il prima possibile, altrimenti si rischia che il mondo come lo conoscevamo prima faccia fatica a tornare in piedi. Concerti? Sì, con meno gente. Insostenibilità economica per tirare su uno spettacolo con poco pubblico? Iniziamo a chiedere tutti la metà di quel che guadagnavamo prima, e forse riusciremo a ripartire».
 
 
 
ORIETTA CICCHINELLI

20 Gennaio 2021
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