Parte la nuova stretta Italia arancione o rossa
Parte la nuova stretta su gran parte delle regioni italiane, per fronteggiare la risalita della curva epidemica. Se ancora oggi, da Nord a Sud, l’Italia è colorata prevalentemente di giallo (con l’eccezione di Calabria, Emilia Romagna e Veneto che sono già in zona arancione), per almeno due settimane la mappa della Penisola si tinge di arancione e rosso.
In zona rossa
L’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza sulla base dei dati del monitoraggio settimanale, che ha fotografato un ulteriore peggioramento con Rt sopra l’1 in quasi tutte le regioni, stabilisce che passano direttamente in zona rossa Sicilia, Lombardia e Provincia di Bolzano. Una decisione accolta con malumore dalle ultime due: la Lombardia ha annunciato ricorso, mentre Bolzano, forte del suo status di Provincia Autonoma, tenta lo strappo e si “autoproclama” in giallo, ma il braccio di ferro è appena iniziato. Nessun problema invece con la Sicilia, il cui presidente Musumeci aveva espressamente chiesto la zona rossa. In queste tre regioni, ricorsi permettendo, sarà di nuovo una sorta di lockdown: chiusi i negozi (salvo quelli alimentari, oltre a edicole, tabaccherie, farmacie e parrucchieri), chiusi bar e ristoranti, vietato ogni spostamento all’interno del proprio Comune, salvo per comprovati motivi di lavoro o di necessità (serve l’autocertificazione). E’ consentito però spostarsi una sola volta al giorno verso un’altra abitazione privata, a un massimo di due persone (proprio come avveniva durante le feste natalizie).
In zona arancione
Le regioni in arancione invece da 3 diventano 12: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Qui le misure saranno più blande: rimane ovviamente il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino ma durante il giorno ci si può spostare liberamente all’interno del proprio Comune. Per sconfinare servono sempre “comprovati motivi”. Sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Chi fino a oggi è rimasto in giallo troverà bar e ristoranti chiusi anche a pranzo: consentito solo l’asporto. Ma rimangono aperti i negozi, con la sola eccezione dei centri commerciali nei festivi e prefestivi.
In zona gialla
Restano in area gialla Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, provincia autonoma di Trento e Molise. Qui la circolazione è libera all’interno della propria Regione, anche qui ovviamente negozi aperti eccetto i centri commerciali sabato e domenica, e si può andare a pranzo fuori (tutti i giorni eccetto il weekend) o consumare un caffè al bar fino alle 18.
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