crisi di governo
4:55 pm, 14 Gennaio 21 calendario

Crisi di Governo caccia ai «costruttori»

Di: Redazione Metronews
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«Avevo capito che si voleva chiedere il Mes per fare risparmiare l’Italia sugli interessi, oggi sta accadendo l’opposto per effetta di questa crisi, mi sembra evidente che non era quella la ragione fondamentale». Feroce il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri dopo aver spiegato in tivù che nell’asta di oggi, per effetto dell’aumento dello spread, l’Italia ha perso «quasi 8 milioni», sottinteso da lui per il comportamento del partner, a questo punto ex, Matteo Renzi.  Una delle tanti frasi che sembrano sancire uno strappo definitivo. Cosa succederà adesso? Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il decreto con cui vengono accettate le dimissioni delle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova e del sottosegretario Scalfarotto, e ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, salito al Quirinale nel pomeriggio, di fare presto. La risoluzione della crisi dovrebbe essere formalizzata con un passaggio di Conte in Parlamento, che potrebbe avvenire dopo l’ok allo scostamento di bilancio, non prima di mercoledì prossimo, per comunicare le dimissioni avvenute delle ministre Iv, dunque l’interim per il dicastero dell’Agricoltura e la delega per quel che riguarda la Famiglia.
 Sul fronte degli schieramenti la parola chiave, dal lato della maggioranza, sembra essere “responsabili» o meglio «costruttori». Viene letto così l’appello di Luigi Di Maio «a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto». Di tornare con Renzi non se ne parla. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha detto chiaro e tondo: «Italia viva è inaffidabile in ogni scenario». Il  Pd, con Dario Franceschini ha posto come condizione il fatto che la «maggioranza di responsabili» si formi «alla luce del sole» e «in Parlamento» senza vergognarsi. “Parlamentarizzare» la crisi sembra non un’opzione, ma una conditio.  Con Conte si è schierata anche Leu. Quello su cui si sta lavorando quindi è un Conte ter sostenuto da Pd, M5s, Leu e una forza responsabile, senza Italia viva.  Clemente Mastella, che tira le fila dell’operazione con la consorte Sandra Lonardo, rassicura: «Non cerco i responsabili con il lanternino, ma ci sono. Come i vietcong. E per il sostegno a Conte prima eravamo a meno quattro, poi a meno tre, ora a meno due». In Senato ne servono 15. Tra di loro ci sarebbero esponenti del gruppo misto, ex grillini, socialisti. 
 Il centrodestra, riunito in un vertice insiste sulla necessità che Conte si presenti in Aula, minacciando di bloccare i lavori parlamentari. Lega e FdI chiedono le urne. E Matteo Salvini mette in chiaro: no a esecutivi di larghe intese, «o c’è un governo che governa, oppure minestroni o minestrine agli italiani in questo momento non interessano». Più netta Giorgia Meloni: «Nemmeno è caduto il governo Conte II e già si ipotizza un Conte-ter. Le inventeranno tutte per evitare, ancora una volta, di presentarsi al cospetto degli italiani in libere elezioni. E’ una menzogna che non si possa votare. Elezioni subito!».
Forza Italia, alle prese con la notizia del ricovero di Silvio Berlusconi in ospedale per problemi cardiaci, smentisce di poter entrare in un governo di sinistra e Antonio Tajani boccia un governo guidato da Conte e sostenuto dai responsabili: «Anche se ci fossero che credibilità avrebbe un governo che si fonda su due o tre transfughi?».
 

14 Gennaio 2021
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