Nucleare
3:43 pm, 4 Gennaio 21 calendario

Sfida Iran: “Uranio a 20%” Israele: impediremo l’atomica

Di: Redazione Metronews
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Teheran ha ripreso l’arricchimento dell’uranio al 20% nell’impianto nucleare di Fordow: lo ha annunciato il portavoce del governo, Ali Rabiei, citato dai media iraniani. Si tratta di un livello di arricchimento vietato dall’accordo sul nucleare (Jcpoa), siglato da Teheran nel 2015 con Russia, Usa, Cina, Regno Unito, Francia, Germania e Unione europea.  La mossa rientra nel più ampio disimpegno graduale dal Jcpoa intrapreso da Teheran come risposta al ritiro unilaterale degli Usa dall’accordo e alla conseguente reintroduzione delle sanzioni. “Pochi minuti fa, il processo di produzione di uranio arricchito al 20% è cominciato al complesso di Fordow”.
La ripresa della produzione di uranio arricchito al 20% da parte dell’Iran, in violazione all’accordo sul nucleare del 2015, prova che Teheran sta lavorando per avere armi atomiche, ha denunciato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu. “La decisione dell’Iran di continuare a violare i suoi impegni, aumentando l’arricchimento del’uranio, non può essere spiegata in altro modo che col desiderio di continuare a perseguire il suo scopo di sviluppare un programma nucleare militare”, ha scritto Netanyahu su Twitter.     “Israele non permetterà che l’Iran produca armi nucleari”, ha avvertito il premier.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha assicurato che i suoi ispettori stanno monitorando le attività dell’Iran nell’impianto sotterraneo di Fordow, dove è ripresa la produzione di uranio arricchito al 20% . Oggi il direttore generale, Rafael Mariano Grossi, presenterà rapporto a riguardo agli Stati membri dell’Agenzia.
 “Abbiamo preso nota dell’annuncio del Governo iraniano” di riprendere l’arricchimento dell’uranio per portarlo al 20% della sua capacità “che, se attuato, rappresenterebbe una considerevole divergenza rispetto all’accordo sul nucleare”, ha dichiarato Peter Stano, portavoce per gli affari esteri della Commissione europea, nel corso della conferenza stampa quotidiana. Stano non ha comunque anticipato alcuna possibile conseguenza nei confronti di Teheran e ha ricordato che ogni valutazione Ue “si basa sulle azioni prese dall’Iran” e non dagli annunci. “L’Aiea terrà un briefing sulle azioni dell’Iran”, ha aggiunto il portavoce. Di qui la volontà di “non fare supposizioni” in merito a possibili sanzioni e di “aspettare al briefing dell’Aiea”. L’arricchimento dell’uranio al 20% annunciato dall’Iran “costituirebbe un considerevole allontanamento dai suoi impegni nucleari” ai sensi dell’accordo di Vienna “con gravi conseguenze per la non proliferazione”, ha avvertito l’Ue. 
In una lettera del 31 dicembre, l’Iran aveva informato l’Aiea del suo intento di produrre uranio arricchito al 20%, stesso livello adottato prima della conclusione dell’accordo di Vienna. Già da maggio 2019, Teheran aveva avviato un distacco dai principali impegni presi in virtù dell’accordo. Il disimpegno è iniziato un anno dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti da dall’accordo, seguito dal ritorno delle pesanti sanzioni americane che hanno privato l’Iran delle previste ricadute economiche. L’annuncio della ripresa dell’arricchimento del 20% rischia di silurare definitivamente il testo proprio quando con l’arrivo del presidente americano eletto, Joe Biden, si sperava in un salvataggio dopo anni di massime pressioni di Donald Trump contro Teheran.   Il portavoce della Commissione europea, Peter Stano, ha sottolineato “l’importanza di evitare qualsiasi misura che possa minacciare il mantenimento dell’accordo nucleare”. “Questo accordo sarà preservato fintanto che tutti i partecipanti rispetteranno i loro obblighi”, ha sottolineato.
Intanto l’Iran ha sequestrato, nelle sue acque territoriali, un’imbarcazione battente bandiera sudcoreana e che era diretta negli Emirati arabi uniti. Lo riporta l’agenzia semi-ufficiale Tasnim, vicina alle Guardie della rivoluzione islamica, citando sue fonti secondo le quali la nave è stata sequestrata per “inquinamento del Golfo Persico con sostanze chimiche”.   L’agenzia ufficiale Irna ha poi riferito che l’imbarcazione è stata trasferita in un porto iraniano. Secondo la Fars, a sequestrare il mercantile sono state proprio le Guardie della rivoluzione. La Corea del Sud ha inviato nelle acque del Golfo Persico la sua unità anti-pirateria, dopo che le Guardie della rivoluzione islamica hanno sequestrato il cargo battente bandiera sudcoreana.
 

4 Gennaio 2021
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