Coronavirus
11:18 am, 31 Dicembre 20 calendario

Speranza: «Sui vaccini serve piena chiarezza»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Il ritorno in classe è il nostro obiettivo prioritario» ma «finchè i vaccini non produrranno un impatto epidemiologico sulla popolazione, l’unica cosa che funziona sono le misure restrittive». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito la posizione sua e del governo sul ritorno in classe degli studenti il 7 gennaio 2021. Ma poichè «l’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle», ha puntualizzato, confermando anche che dopo l’Epifania resterà il coprifuoco con «ristoranti e bar chiusi alle 18» e chiusura di «piscine, palestre, cinema, teatri, stadi».
«Seconda ondata non finita»
 «Siamo ancora dentro la seconda ondata» e se «Londra torna verso misure molto dure, anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti». Insomma, i conti vanno fatti prima di tutto con il virus. Il ministro ha ammesso che in rapporto al vaccino di AstraZeneca «il ritardo c’è e chiediamo chiarezza» perchè è certo che «la sicurezza è fondamentale», ma altresì «non è banale sapere se nel primo trimestre puoi disporre di milioni di dosi di AstraZeneca o no». Poi però ha rassicurato: «Sento tante polemiche e voglio dare un messaggio, il governo quando fa un lavoro serio misura le decisioni in un tempo congruo, fare bilanci a due giorni dalla partenza è follia. Siamo un grande Paese, con un servizio sanitario nazionale solido. Molti dicevano che non saremmo partiti con gli altri, invece ce l’abbiamo fatta».
Pesano le incertezze dell’Ema
E poi ha precisato: «Otto milioni di dosi Pfizer entro il primo trimestre sono sicure. Spero che il 6 gennaio Ema approvi Moderna, 1,3 milioni di dosi. Se poi arriva il sì ad AstraZeneca possono arrivarne molte altre, ma da Ema non arrivano ancora certezze e questo ridurrà sicuramente il numero delle disponibilità a breve. Questa è la verità». Tuttavia il ministro non si è detto preoccupato, perchè «225 milioni pare un dato significativo e lavoriamo per somministrare da subito 470 mila dosi a settimana. Dei sei vaccini acquistati dalla commissione Ue all’Italia spetta il 13,45%. Ne abbiamo 202 milioni, più altri 13,5 Pfizer, di cui metà dovrebbe arrivare nel primo semestre e l’altra metà nel secondo. Stiamo lavorando anche ad altri 10 milioni di Moderna». E sull’obbligatorietà della vaccinazione ha precisato: «La volontarietà è la scelta giusta. Perchè abbiamo ancora dosi limitate e perchè non dobbiamo dividere il Paese tra scientisti illuminati e cavernicoli dubbiosi».
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31 Dicembre 2020
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