Pio Albergo Trivulzio
11:25 am, 29 Dicembre 20 calendario

Vaccinato al PAT il primo paziente over 85

Di: Redazione Metronews
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SALUTE Franco Brioschi ha 88 anni, vive in una delle residenza per anziani del Pio Albergo Trivulzio e ieri è stato il primo italiano ad aver scelto di vaccinarsi contro il Covid. In Lombardia il Pat è l’unica realtà non ospedaliera fra i 65 hub che sono stati selezionati per smistare i vaccini e fra le prime 14 che ha già somministrato 50 dosi di vaccino domenica 27 dicembre. Nel V-day europeo l’Asp IMMeS e Pat ne ha destinate 12 ai propri anziani e 38 ai dipendenti. Il momento, definito da tutti di importanza storica, ha suscitato gioia ed emozione sia fra gli ospiti che sia fra il personale medico e sanitario dell’istituto milanese, in cui l’arrivo del farmaco è stato salutato con un applauso. I primi anziani che hanno potuto cogliere questa opportunità sono stati selezionati fra gli ultra ottantenni in buone condizioni di salute sempre risultati negativi ai test di screening che hanno potuto dare autonomamente il consenso. Il 17 gennaio saranno sempre loro a ricevere la seconda dose del vaccino che consentirà, dopo una settimana, di considerarli immuni al virus. “Ci auguriamo vivamente un alta partecipazione alla campagna vaccinale da parte del personale”, ha commentato Marco Froldi, responsabile della scuola di specialità di geriatria della Università Statale di Milano e direttore della unità operativa di cure intermedie cardiopneumologiche del Pat, fra i primi dipendenti vaccinati durante il V-day insieme alla dottoressa Mariateresa Zocchi, consigliere dell’Ordine dei medici, ad una giovane infermiera, ad una oss e ad un addetto al magazzino.
“Paure e dubbi derivano dalla velocità con cui è stato prodotto il vaccino – ha poi aggiunto Froldi -: occorre invece tenere a mente che nella realizzazione del farmaco sono stati tagliati molti passaggi burocratici ma nemmeno uno di quelli previsti a livello scientifico”. Secondo Fabrizio Pregliasco, supervisore scientifico al Pat, le adesioni tra i sanitari supererebbero già l’80 per cento, dato che però potrà essere confermato solo a distanza di almeno 14 giorni dalla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale da poco erogata al personale dell’azienda, il lasso temporale minimo richiesto fra un vaccino e l’altro. Si stima, anche sulla base dell’adesione alla campagna anti-influenzale avviata a metà dicembre, una adesione tra il personale superiore al 70 per cento: inizia oggi la raccolta delle adesioni attraverso una scheda disponibile nell’intranet aziendale e una mail dedicata; e una grande campagna informativa-formativa, attraverso un webinar che si sta progettando con gli interventi della prof.ssa Claudia Balotta (infettivologa a capo del team che ha isolato il coronavirus Sars-COV-2 e nel 2003 quello della Sars), del prof. Fabrizio Pregliasco (virologo dell’Università Statale) e del professore Marco D’Orso (docente di medicina del lavoro della Bicocca).
NOVA

29 Dicembre 2020
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