Coronavirus
11:02 am, 29 Dicembre 20 calendario

Scuola, dal 7 gennaio in classe il 50% degli studenti

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Mancano ormai solo 8 giorni alla riapertura ufficiale delle scuole in Italia. Ieri il ministro Speranza ha dato il via libera firmando l’ordinanza che prevede il rientro in classe anche per le scuole secondarie superiori. “Ai fini del contenimento dell’epidemia da Covid-19, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività  didattica” in modo che, “dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, sia  garantita l’attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca. La restante parte dell’attività è erogata tramite la didattica digitale integrata”
Il piano del governo prevede quindi il 50% di presenze alle superiori dal 7 gennaio e il 75% dal 15. Servirà un ulteriore decreto per stabilire quello che succederà dal 15 gennaio. Per garantire il rientro in  classe le prefetture stanno predisponendo dei piani ad hoc. Saranno necessari infatti doppi turni in ingresso e in uscita. Nel Lazio, per esempio, ci sarà un primo turno alle 8 e un secondo alle 10, questo per garantire che non ci siano assembramenti sui mezzi pubblici.
Presidi scettici
 La ripresa delle lezioni in presenza il prossimo 7 gennaio sarà “difficile”. A lanciare l’allarme il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, Mario Rusconi che annuncia all’Adnkronos di aver inviato una nota “al Prefetto di Roma, al Direttore dell’USR-Lazio e al Ministro Azzolina” in cui oltre ad esprimere tutte le criticità che il documento delPrefetto “evidenzia e non risolve”, rende nota l’intenzione di alcuni  presidi del Lazio di comunicare “all’USR-Lazio le concrete, oggettive e motivate esigenze che rendono di difficile attuazione la rimodulazione dell’organizzazione scolastica così come richiesta dall’ordinanza Prefettizia”.
 “Ad esempio – spiega Rusconi – per l’adozione delle fasce orarie 8-10 è necessario rimodulare l’organizzazione delle lezioni e  conseguentemente quella dei docenti comportando particolari difficoltà, a volte anche irrisolvibili poiché numerosi docenti lavorano su 2 o 3 scuole diverse”. Non solo, “per gli studenti degli  istituti tecnici e professionali che hanno diverse ore di laboratori l’entrata delle 10 prevederà un’uscita tra le 16 e le 17 per cui i ragazzi non arriveranno, nel caso di Roma, al proprio domicilio prima delle 18. Ci chiediamo – evidenzia Rusconi -quale sarà per loro il tempo per lo studio e quello per la vita personale. Tutti gli studenti poi, a prescindere dalla tipologia di scuola, dovranno consumare un  panino in classe ma non si conoscono ancora quali norme di sicurezza sanitaria dovranno rispettare”.
 
 

29 Dicembre 2020
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