Torino Teatro
12:30 pm, 28 Dicembre 20 calendario

Lo Stabile di Torino sceglie il Pirandello di Dini

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Da Capodanno all’Epifania il Teatro Stabile di Torino propone in prima visione online Così è (se vi pare) di PIrandello nella premiata edizione diretta da Filippo Dini.
La spiazzante versione della commedia pirandelliana firmata da questo regista, dopo le lunghe e fortunate tournée in Italia e all’estero, sarebbe dovuta tornare in scena al Teatro Carignano, ma la situazione causata dalla pandemia non ha consentito il suo debutto. Così lo Stabile torinese ha deciso di rendere disponibile, dal 31 dicembre alle ore 21.30, al 6 gennaio 2021, sul sito web, alla pagina https://www.teatrostabiletorino.it/capodanno-2020/ questa sua produzione. La regia video della ripresa integrale dello spettacolo è di Lucio Fiorentino.
Lo spettacolo ha ottenuto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 per la miglior regia e le migliori luci ed è stato il primo Pirandello in lingua italiana eseguito (con enorme successo) in Cina.
Un thriller surreale, onirico e grottesco che nella versione di Filippo Dini è stato segnalato come una delle migliori e più autoriali letture registiche degli ultimi anni: il regista, oltre a curarne la regia, ne è anche protagonista (nei panni di un insolito Laudisi in sedia a rotelle), con un cast di primo piano: Maria Paiato, Andrea Di Casa, Benedetta Parisi, Nicola Pannelli, Mariangela Granelli, Francesca Agostini, Ilaria Falini, Carlo Orlando, Orietta Notari, Giampiero Rappa, Mauro Bernardi.
Attorno al mistero che circonda una schiva famiglia appena giunta in paese – il signor Ponza, sua moglie forse defunta, forse no, e l’anziana signora Frola, sua suocera – Pirandello costruisce un’indagine, condotta da “borghesi piccoli piccoli”, che ha il respiro del thriller.
Un gioco di enigmi oscuro, morboso. Una sorta di «danza macabra alla ricerca di una verità che non esiste». Il confronto quasi poliziesco tra i personaggi si consuma in un claustrofobico interno borghese (il riferimento del regista è dichiaratamente a Buñuel) come «un gioco al massacro, violento e crudele».
Dini scardina la tradizione del “pirandellismo”, al quale è troppo giovane per essere devoto, con un allestimento che concede molto al misterico e al grottesco e si prende ampie libertà.
Nella “casa di matti” dove il signor Ponza e la signora Frola si palleggiano colpe e follia, Dini fa degli “inquisitori” – i borghesucci di provincia, gretti, curiosi e pettegoli, con le loro nevrosi, le loro ansie, i loro gesti inconsulti – i veri pazzi. Chi è sano? Chi ha ragione? La verità è sfuggente: non si può conoscere se non nella sua natura, ricorda Pirandello, «tragicamente soggettiva».
METRO

28 Dicembre 2020
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