Olanda e Londra verso il lockdown

Si allarga il fronte dei Paesi che si orientano per un lockdown durante le festività. Dopo la Germania ieri  è stato il premier olandese, Mark Rutte, ad annunciare  cinque settimane di lockdown nazionale per cercare di rallentare i contagio: la media giornaliera su 7 giorni di nuovi casi nei Paesi Bassi è aumentata nelle ultime due settimane da 29,22 nuovi contagi per 100mila persone il 29 novembre a 47,47 per 100mila persone il 13 dicembre.  Prevista la chiusura delle scuole a partire da mercoledì e la chiusura di negozi e attività non essenziali come parrucchieri, musei e teatri a partire da martedì fino al 19 gennaio.
Anche Londra e alcune aree dell’Inghilterra meridionale, come l’Essex e l’Hertfordshire, entreranno dalla mezzanotte di domani nel livello 3 di restrizioni, il più duro. Lo ha annunciato in Parlamento il segretario alla Salute, Matt Hancock.  Nella capitale britannica e nelle altre zone interessate scatterà quindi il lockdown: hotel, bar e ristoranti potranno restare aperti solo per servire cibo da asporto e i locali pubblici, dai cinema ai musei, dovranno rimanere chiusi. Il telelavoro sarà esteso a tutti quelli che potranno avvalersene e gli spostamenti essenziali dovranno essere evitati. Sarà proibito incontrarsi con persone diverse dai propri conviventi anche all’esterno. Scuole, negozi e parrucchieri potranno rimanere aperti. Hancock ha dichiarato che il governo deve agire rapidamente dopo aver visto «aumenti molto bruschi ed esponenziali» nella zona di Greater London e nei vicini Kent ed Essex: in alcune zone i casi raddoppiano ogni sette giorni. Hancock ha riferito anche che i funzionari hanno identificato «una nuova variante di coronavirus che potrebbe essere associata alla diffusione più rapida nel sud dell’Inghilterra».