Addio a Paolo Rossi
5:00 am, 11 Dicembre 20 calendario
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Quel giorno in cui Pablito fece il direttore di Metro

Di: Sergio Rizza
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MILANO – Anno 2010, Mondiale del Sudafrica. Per gli azzurri di Lippi, arrivati fino a lì da campioni del mondo, sarebbe stato un incubo sportivo. Per noi giornalisti di Metro, invece, uno dei ricordi più belli. In un giorno di quel giugno afoso, subito prima del debutto col Paraguay, planò in redazione Paolo Rossi. Con una missione speciale da compiere, lui che già era stato commentatore per il circuito internazionale di Metro, tradotto in tutte le lingue: fare il “direttore per un giorno”. Pablito arrivò in redazione, a Milano,  con un programma semplice: passare qualche ora insieme a noi, sottoporsi a raffiche di domande, cercare di indovinare le chance di una Nazionale che pareva, francamente, bollita in partenza («Ci manca un po’ di qualità, forse…», diceva lui); e poi guardare insieme le pagine, scegliere le foto, dare un’impostazione alla prima pagina. Cose così.

Pablito direttore, il racconto

Lo accogliemmo con l’aria dei cronisti che hanno visto e sperimentato tutto, ma appena arrivò fummo presi da una specie di brivido: «Ma sei proprio tu, pardon, lei?». Sì, certo che era lui. Quello della tripletta che fece piangere il Brasile. E lui rispondeva con un sorriso («Ma dammi del tu!»), quasi a schermirsi. Si tolse subito la giacca e iniziò a dire la sua: «La coppa del mondo è nostra e la dobbiamo difendere…». Suona sempre un po’ bolso il commento chi incontra una celebrità e poi dice: «Era così semplice, così alla mano». Ma nel suo caso era vero. E ci colpì la tranquillità nel conversare, il divertimento che gli balenava negli occhi all’idea di essere in una redazione. Alla fine di quell’esperienza, brindammo a prosecco. E lui ci parlò del vino della sua tenuta. Dopo, cominciò la sua carriera di commentatore tv, alla quale contribuimmo un poco, forse, anche noi. SERGIO RIZZA

11 Dicembre 2020 ( modificato il 8 Gennaio 2022 | 14:27 )
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