Istat: in un anno 202 mila disoccupati in più

ROMA Dopo il calo ininterrotto per tredici trimestri consecutivi, particolarmente accentuato nei primi due del 2020, nel terzo trimestre torna a crescere il numero di disoccupati, attestandosi a 2 milioni 546 mila unità (+202 mila in un anno, +8,6%). E’ quanto rileva Istat, spiegando che l’aumento coinvolge sia gli individui in cerca di prima occupazione sia chi ha precedenti esperienze di lavoro. Sale anche il tasso di disoccupazione, al 10% (+0,9 punti), soprattutto per le donne e i giovani di 15-34 anni.
A causa del Covid ha perso il lavoro il 23% dei lavoratori precari
La crisi del Covid ha colpito duramente i lavoratori “contrattualmente più fragili e svantaggiati”: l’Istat rileva che nell’arco di 12 mesi i dipendenti a termine che hanno perso il lavoro sono passati dal 16,9% del terzo trimestre 2019 al 23,3% del terzo trimestre del 2020. Decisamente più ridotta è  stata la transizione verso il lavoro stabile: dal 23,9% al 22,4%. Per le donne, la percentuale di coloro che hnano perso il lavoro e’ passata dal 7 al 9,2%, tra gli uomini dal 5,5% al 7%, per i giovani si è passati dall’8,8% al 12,8%.
Al Sud, tra le forze lavoro femminili, una donna su cinque non trova un impiego. Il tasso di disoccupazione rilevato dall’Istat sfiora infatti il 20%, al 19,9%, tra le donne nel Mezzogiorno. Si tratta di un sostanziale aumento, pari all’1,5% rispetto al III trimestre del 2019.     Se quello complessivo e’ al 10%, al Sud sale al 16,6% contro il 6,5% nel Nord e il 9,2% del Sud: per gli uomini scende al 9% ma per le donne sale all’11,4%. Tra gli uomini, è al 5,5% nel Nord, all’8,5% nel Centro e al 14,7% nel Mezzogiorno.L’Istat rileva inoltre che nel III trimestre tra le donne è maggiore sia il calo del tasso di occupazione (-1,5 punti in confronto a -1,2 punti gli uomini), sia la crescita del tasso di disoccupazione (+1,3 e +0,7 punti, rispettivamente) e di quello di inattivita’ (+0,9 e +0,7 punti).