Coronavirus
3:03 pm, 11 Novembre 20 calendario

Vaccino, biotech Moderna: «20 milioni di dosi entro fine 2020»

Di: Redazione Metronews
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USA «Trentamila partecipanti erano stati arruolati nello studio di fase 3 Cove al 22 ottobre e 25.654 partecipanti hanno ricevuto la seconda vaccinazione». È il punto della situazione sulla sperimentazione di fase 3 del candidato vaccino sviluppato dalla biotech Usa Moderna, secondo la quale le prime dosi saranno disponibili negli Stati Uniti e in Europa entro fine anno. «Attualmente – hanno precisato da Moderna – si prevede che la produzione del vaccino mRna-1273 raggiungerà quota 20 milioni di dosi entro la fine del 2020. Moderna ha due partner per la produzione, pronti a soddisfare i requisiti per il vaccino in Europa: Lonza in Svizzera e Rovi in Spagna. Con il partner strategico di Moderna, Lonza, l’obiettivo comune è quello di consentire la produzione di una quota che oscilla fra 500 milioni e 1 miliardo di dosi l’anno di vaccini a partire dal 2021».
Conservazione più facile
Lo studio Cove è stato progettato per valutare i partecipanti a più alto rischio di Covid-19 grave, «il 42% dei partecipanti appartiene a gruppi ad alto rischio medico, tra cui più di 7.000 con oltre 65 anni. Inoltre più di 5.000 partecipanti hanno meno di 65 anni ma hanno malattie croniche ad alto rischio, come diabete, obesità grave e malattie cardiache‚. Moderna ha fatto sapere di aver lavorato per sviluppare un vaccino «per tutti, comprese le comunità storicamente sottorappresentate nella ricerca clinica: più di 11.000 soggetti provengono da minoranze, fra cui 6.000 ispanici e oltre 3.000 afroamericani». C’è poi la questione della conservazione: «Il vaccino di Moderna verrà spedito a temperature di -20° C e può essere conservato a quella temperatura per 6 mesi. Può quindi essere conservato in frigorifero (2-8 ° C) fino a 7 giorni».
Funziona bene per gli anziani
Quanto alla sicurezza e all’efficacia «la pubblicazione dei dati sui primati non umani ha mostrato che mRna-1273 ha portato a una robusta risposta immunitaria e alla protezione contro l’infezione da Sars-CoV-2. L’analisi ad interim dei dati della Fase 1 ha dimostrato che i titoli anticorpali neutralizzanti sono stati osservati nel 100% dei partecipanti valutati. Con la dose di 100 microgrammi selezionata per la Fase 3 – hanno sottolineato i ricercatori di Moderna – i titoli erano superiori a quelli osservati nei sieri di convalescenza», ovvero nel plasma dei pazienti guariti. Non solo, «i dati clinici di fase 1 hanno mostrato che mRna-1273 è stato generalmente ben tollerato e ha un’immunogenicità costante in tutte le coorti di età. Infatti i titoli anticorpali neutralizzanti e le risposte delle cellule T nelle coorti di età 56-70 e over 70 erano coerenti con quelle riportate negli adulti più giovani». Un elemento importante considerato che proprio gli anziani sono fra i soggetti più a rischio in caso di Covid-19.
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11 Novembre 2020
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