Voli tutti a terra allarme rosso

ROMA Sono circa 4,8 milioni i posti di lavoro dei lavoratori dell’aviazione a rischio a causa del calo della domanda di viaggi aerei di oltre il 75% (agosto 2020 rispetto ad agosto 2019) in seguito alla pandemia. Per prevenire una simile catastrofe occupazionale nel settore dell’aviazione, Iata e sindacati internazionali del trasporto aereo hanno chiesto in una dichiarazione congiunta un intervento governativo urgente. Le stime dell’Air Transport Action Group suggeriscono che l’impatto delle restrizioni ai confini e delle misure di quarantena relative al Covid-19 ha effettivamente chiuso l’industria aeronautica, mettendo a terra gli aerei e lasciando inutilizzate le infrastrutture e la capacità di produzione di aeromobili.
Costi ridotti all’osso
La richiesta Iata e Itf ai governi include la richiesta di un supporto finanziario continuo all’industria aeronautica e la riapertura dei confini in modo sicuro senza quarantena implementando un sistema armonizzato a livello globale di test Covid-19 prima della partenza. «L’aviazione deve affrontare una catastrofe occupazionale senza precedenti ha affermato Alexandre de Juniac, Direttore generale e Ceo della Iata – Le compagnie aeree hanno ridotto i costi fino all’osso, ma hanno solo 8,5 mesi di liquidità alle condizioni attuali. Decine di migliaia di posti di lavoro sono già andati persi e, a meno che i governi non forniscano maggiori aiuti finanziari, è probabile che aumentino fino a centinaia di migliaia».
Riaprire in modo sicuro
In questa fase i governi devono lavorare insieme per riaprire i confini in modo sicuro. Ciò significa mettere in atto uno schema globale per testare i passeggeri per Covid-19. Con ciò, la quarantena può essere rimossa ei passeggeri possono avere la sicurezza di volare di nuovo. «La catastrofica crisi occupazionale può essere evitata con una strategia chiara e coordinata basata su aiuti, ripresa e riforme», ha affermato Stephen Cotton, Segretario generale di ITF.
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