Gigi Proietti
9:00 am, 2 Novembre 20 calendario

Addio Gigi Proietti mattatore e simbolo di Roma

Di: Redazione Metronews
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LUTTO Oggi l’Italia piange la scomparsa di un altro grande dello spettaccolo che ci ha lasciato orfani del suo ghigno e delle sue battute, che tanto facevano ridere e riflettere. E se ne va proprio nel giorno del suo compleanno. Il mattatore Gigi Proietti, all’anagrafe Luigi Proietti era nato a Roma 80 anni fa, ma era amato ovunque per sue doti di affabulatore e trasformista, considerato uno dei massimi esponenti della storia del teatro italiano e da molti ritenuto l’erede di Ettore Petrolini. Era ricoverato nella clinica romana Villa Margherita di Roma da due settimane per uno scompenso cardiaco. Ieri sera la situazione si è improvvisamente complicata e l’attore è stato ricoverato in terapia intensiva. All’alba se n’è andato… confortato dalla compagna la compagna di una vita Sagitta  («Siamo antichi concubini», diceva di lei scherzando) e le due figlie, Susanna e Carlotta, al suo capezzaele  sino alla fine.
Comico, cabarettista, trasformista, affabulatore, doppiatore, conduttore televisivo, regista, ma anche cantante e direttore artistico. Va a raggiungere il suo grande amico e coetaneo Vincenzo Cerami (poeta, scrittore e sceneggiatore, scomparso nel 2013) con cui spesso festeggiava il compleanno.
Gigi Proietti e Vincenzo Cerami erano nati entrambi il 2 novembre del 1940, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, appunto. E quanto ci hanno scerzato e ridso sù, prendendosi in giro per le reciproche disgrazie o corbellerie d’infanzia o di gioventù, i due amici mattacchioni! Il set li aveva visti l’ultima volta insieme sulla spiaggia di Castel Porziano per “Tutti al mare” (remake di “Casotto”), per la regia di Matteo Cerami, dove Vincenzo recitava nel ruolo di una checca isterica al mare col suo pappagallo e le unghie smaltate di rosso brillante al sole, e Gigi ci faceva piegare in due dal ridere nel ruolo dello smemorato-cleptomane, al bar del chiosco del nipote – interpretato da Marco Giallini – col suo fazzoletto pieno di nodi e cose da ricordare.
LA CARRIERA
Proietti esordisce nel 1963 grazie a Giancarlo Cobelli nel “Can Can degli italiani”, per poi interpretare diversi spettacoli teatrali fino a “A me gli occhi, please”, con cui ha attraversato i più importanti teatri italiani.
Nato e consacratosi come attore teatrale, Gigi Proietti ha avuto esperienze in tv, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta. Partecipa allo sceneggiato “Il circolo Pickwick” di Ugo Gregoretti. Dopodiché è protagonista di una serie di spettacoli di successo come ‘Sabato sera dalle nove alle diecì, “Fatti e fattacci” “Fantastico” e “Io a modo mio”. Verso la fine degli anni Settanta, l’apertura del Laboratorio di esercitazioni sceniche, dove hanno mosso i primi passi alcuni volti noti dello spettacolo italiano.
E poi il cinema. La consacrazione avviene nel 1976 con il celebre “Febbre da cavallo”, nel ruolo dell’incallito scommettitore Mandrake, diventato film di culto. Fino al sodalizio con i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina.
Dagli anni Novanta, Proietti è stato protagonista serie televisive di successo, come “Il maresciallo Rocca” per la Rai iniziata nel 1996. Sempre per la tv di Stato ha ricoperto il ruolo di San Filippo Neri nella miniserie “Preferisco il Paradiso”, il cardinale Romeo Colombo da Priverno in “L’ultimo papa re”, il misterioso generale Nicola Persico in “Il signore della truffa”, e lo stravagante giornalista Bruno Palmieri in ‘Una pallottola nel cuorè.
Proietti ha fatto parte del gruppo musicale Trio Melody, insieme a Stefano Palatresi e Peppino di Capri, oltre che come poeta e scrittore. Nel 2017, a vent’anni dall’ultima esperienza, il ritorno in tv come protagonista del programma “Cavalli di battaglia”, tratto dall’omonima tournée celebrativa dei suoi 50 anni di carriera.
Oltre al teatro, al cinema e alla tv Proietti si cimenta con successo pure nel doppiaggio dando voce a Gatto Silvestro già nel 1964 e a diversi divi del grande schermo, da Robert De Niro a Charlton Heston, Richard Burton, Marlon Brando, Sylvester Stallone e Dustin Hoffman. Doppia anche i due draghi siamesi Devon e Cornelius nel film d’animazione “La spada magica – Alla ricerca di Camelot”, dove usa due toni di voce diversi.
Nel 2002 torna al cinema nel ruolo di Mandrake in un sequel di “Febbre da cavallo” dal titolo “Febbre da cavallo – La mandrakata”, diretto dal figlio di Steno, Carlo Vanzina. Un “ritorno sul luogo del delitto”, come lo ha definito lo stesso Proietti, che però gli portò un Nastro d’argento come miglior attore protagonista. Ma soprattutto dal 2003, diventa direttore artistico del teatro shakespeariano Silvano Toti Globe Theatre, nato a Villa Borghese a Roma da una sua idea. Un successo di pubblico e critica davvero unici.
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

2 Novembre 2020
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