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1:10 pm, 7 Ottobre 20 calendario

Lo startupper che ha ripiantato gli alberi dopo la tempesta

Di: Redazione Metronews
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Ci sono eventi meteorologici estremi che lasciano ferite profonde e che portano morte e distruzione. Così è stato anche per la tempesta di Vaia, la forte perturbazione che nell’ottobre 2018 ha interessato il nord-est italiano e in particolare l’area dolomitica, patrimonio dell’Unesco. Un evento drammatico che esattamente due anni fa ha causato otto morti e spazzato via oltre quattordici milioni di alberi. Uno dei paesi più colpiti dalla tempesta è stata Moena, meno di tremila anime in Trentino, al confine tra le valli di Fiemme e Fassa. Qui un giovane ventiseienne, tornato dall’estero proprio in quei giorni, nei mesi successivi alla tragedia decise di fare di più con la sua impresa. «Si è trattato di una delle tragedie più drammatiche degli ultimi cento anni. Era sera, il vento iniziò a soffiare oltre i 200 chilometri orari e la pioggia scendeva a dirotto. Centinaia di paesini in mezzo alle Dolomiti rimasero senza luce. Un bosco, quello delle Dolomiti, spazzato dalla forza della natura», racconta Matteo Piazzi. Così l’intuizione geniale: ripristinare il legno caduto, portando allo stesso tempo percorsi di benessere nelle aziende. Con quel legno il team di Matteo ha costruito da zero Mood, una cabina esperienziale insonorizzata destinata alle imprese per lavorare in privacy e serenità telefonando, facendo videocall e rilassandosi. Il progetto è navigabile sul sito dell’impresa Moonly.it, che oggi offre una serie di altri servizi, battendosi contro stress, ansia, depressione, obesità e insonnia. «Per ogni cabina realizzata abbiamo deciso di piantare dieci nuovi alberi nei boschi feriti dalla tempesta», ricorda Matteo, che sin dall’inizio ha avuto le idee chiare: «far ritornare le Dolomiti com’erano prima, piantumando nuovi alberelli nei nostri boschi fatati».
GIAMPAOLO COLLETTI
@gpcolletti
 

7 Ottobre 2020
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