Capena, altra esplosione E’ mistero, Ingv indaga
Un altro misterioso boato è stato avvertito nella notte a Capena, alle porte di Roma dove, appena 24 ore prima, un boato in località Pastinacci ha fatto oscillare addirittura i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che hanno rilevato un evento sismico di magnitudo 1.7. Stavolta gli strumenti dell’Istituto non hanno registrato alcun “micro-sisma”. Questo secondo boato, avvenuto attorno alle 4.30 di stanotte, è stato distintamente avvertito sia a Capena centro che nella stessa località Pastinacci. Il Comune tiberino, dal canto suo, conferma parzialmente il secondo fenomeno, annunciando di aver “segnalato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la stranezza del forte boato avvertito dalla popolazione, e anche dai paesi limitrofi, e della particolarità della zona interessata, già soggetta in passato a fenomeni geologici meglio conosciuti come sinkhole”.
“Questa mattina l’Ingv ci ha assicurato che un’equipe di sismologi e geologi sta monitorando l’area – aggiunge il sindaco di Capena, Roberto Barbetti – e in caso di altre scosse rilevanti verrà mandata una squadra sul campo. Sono sotto osservazione anche scosse secondarie, di lieve entità, per capire se vi è una correlazione con quella di domenica sera. Del fenomeno è stato avvisato anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), responsabile del Progetto Sinkhole. Abbiamo scritto anche alla Protezione Civile Regionale di vigilare sul nostro territorio”.
Sui fatti di Capena, che hanno suscitato l’interesse di esperti e studiosi di tutta Italia, interviene anche il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, che al portale web fanpage.it dichiara come “lo stesso istituto sia stato colto di sorpresa dal boato di Capena. Un fenomeno come quello potrebbe avere un’origine legata a un fenomeno di sifonamento carsico, è un’ipotesi che stiamo valutando e studiando. Ci sono zone d’Italia – prosegue Doglioni – dove fenomeni simili sono già avvenuti: boati che non sono legati a terremoti veri e propri, ma a movimenti d’acqua del sistema carsico sotterraneo, che non abbiamo possibilità di verificare direttamente”.
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