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12:55 am, 2 Ottobre 20 calendario

“Il premio della satira? Per me è come un Oscar”

Di: Redazione Metronews
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INTERVISTA Si volgerà domani dalla Capannina di Forte dei Marmi in diretta streaming il Festival della Satira, giunto alla sua 48a edizione. Tra i premiati, oltre a  Teresa Ciabatti, Checco Zalone e Rocco Tanica, c’è anche lei, Michela  Giraud, 33 anni, “inflessibile maestra in tanti sketch virali. È sul palco che il siuo cinismo si riversa su tutto e tutti, torrenziale e liberatorio”, come si legge nelle motivazioni del “Premio per la stand up comedy”. Ha esordito in tv con Colorado su Italia1, l’anno seguente è nel cast fisso di Sorci Verdi su Rai2. Partecipa a Challenge Four su Rai4. Su Comedy Central (canale 124 di Sky) è stata anche protagonista di Natural Born Comedians e StandupComedy. Due anni fa diventa parte integrante del cast del Comedy Central News.
 
Cosa significa per lei aver vinto questo premio?
È come aver vinto l’Oscar. Per rimanere in Italia, è come se avessi ottenuto la fascia di Miss Italia.
Il segreto del suo successo?
La verità è che ho lavorato duramente negli ultimi 5 anni. Mi sono davvero spesa tanto ed è una bella soddisfazione ottenere dei risultati.
Ha incontrato difficoltà a emergere in un ambiente un pi’ maschilista?
Diciamo in generale che viviamo in un mondo maschilista, ma io ero troppo impegnata a darmi da fare per perdere del tempo a  preoccuparmene.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Intanto sta uscendo in questi giorni il libro di cui sono coautrice “Tea. Storia (quasi) vera della prima messia” (edito da HarperCollins), scritto insieme a Daniela Delle Foglie,  Laura Grimaldi e Serena Tateo ; un progetto di cui sono molto orgogliosa. E poi mi piacerebbe sicuramente partecipare a una serie tv, fare del cinema e sperimentare con le nuove piattaforme. E poi  nel 2021 tornerò live con “Almeno non ho precedenti penali”, show tutto nuovo dove, come la stand up comedy impone, chiederò ancora una volta al  pubblico di lasciare andare ogni certezza e pigrizia, anche intellettuali, e di mettersi in gioco.
VALERIA BOBBI

2 Ottobre 2020
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