“Lo studio sugli anticorpi apre prospettive di cura”
Lo studio sugli anticorpi neutralizzanti del coronavirus a cui collabora l’ospedale “Sacco” di Milano può aprire nuove prospettive di cura. Lo ha detto il professor Massimo Galli, responsabile delle malattie infettive, intervenendo al Forum Sistema Salute in corso a Firenze. “E’ uno studio – ha detto – a cui abbiamo partecipato e dato un contributo importante. Questa degli anticorpi neutralizzanti è una strategia: avevamo una ricerca di neutralizzanti con Hiv e si è passato il metodo al coronavirus. E’ un risultato importante perché gli anticorpi sono in grado di bloccare l’accesso del virus alle cellule. Se si riuscisse a produrre in quantità industriale, e le tecnologie ci sono, e usarlo sui pazienti avrebbero una efficacia maggiore ad esempio del plasma”. Dunque lo studio offre nuove prospettive di cura? “Credo proprio di sì, ma c’è un lungo lavoro da fare”.
A proposito della situazione italiana, Galli ha sottolineato che “in Lombardia e nel mio ospedale non è così allarmante come sta iniziando a essere in altre realtà. L’estate ha rimescolato le carte, ha visto la diffusione in luoghi in cui il virus non era stato presente o era poco presente. Purtroppo, gran parte dei vantaggi del lockdown ha rischiato di andare alle ortiche per un atteggiamento abbastanza sconsiderato”. Ora, “in tutti gli ospedali di Italia si sta riattivando tutta una serie di possibilità e programmi eventualmente per far fronte alla situazione. Però regioni che per mesi non hanno quasi avuto casi stanno cominciando ad averne e questo implica la necessità di fare grande attenzione nel controllare i focolai e di tenere salda e rinforzare la medicina territoriale”. Galli ha anche ripercorso l’origine del virus. “Questo – ha sottolineato – è il terzo coronavirus gravemente patogeno dal 2003, in precedenza c’erano stati vari altri coronavirus più “buoni”. Questo è il più tosto, in grado di diffondersi con grande capacità in modo estremamente efficace. Ragionevolmente ha attecchito nell’uomo tra ottobre e novembre dello scorso anno, quasi certamente in Cina ed è quasi certo che un pipistrello insettivoro sia stata la fonte mentre se il passaggio è avvenuto direttamente o con un veicolo intermedio non è dato saperlo. La possibilità che derivi da una manipolazione o che sia stato creato in laboratorio secondo me è una fake news, non ci sono notizie e dati che possano far pensare questo”.
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