PSICOLOGIA
12:20 pm, 17 Settembre 20 calendario

Il contatto con la natura migliora il rendimento a scuola

Di: Redazione Metronews
condividi

USA Il tempo trascorso nel verde e a contatto con la natura può portare diversi benefici alla salute mentale del bambino, oltre che migliorare il suo rendimento scolastico. Lo suggeriscono in un articolo pubblicato su Plos One gli esperti dell’Università di Adelaide, Australia, che hanno condotto una revisione di 186 studi per analizzare il rapporto tra il tempo trascorso nei boschi, nei prati e nelle riserve naturali e il benessere dei bambini. «Le numerose ore trascorse davanti agli schermi della tv, dei tablet, dei telefoni o giocando ai videogiochi – sostiene Tassia Oswald dell’Università di Adelaide – sembrano essere associate a conseguenze negative, tra cui aumento del rischio di insorgenza di malattie mentali, funzionamento cognitivo e rendimento scolastico più scarsi». Secondo l’esperta, in generale, i bambini provenienti da ambienti socioeconomici più modesti sono sottorappresentati negli studi scientifici a riguardo, il che potrebbe modificare le stime ottenute. «Negli ambienti a reddito più basso – continua la ricercatrice – i bambini tendono a trascorrere più tempo davanti allo schermo e ad avere meno accesso alla natura. Le conseguenze e i benefici psicologici del tempo eccessivo impiegato nell’utilizzo di dispositivi elettronici per questi bambini sembrano in qualche modo amplificate». La scienziata sottolinea che la prevalenza della malattia mentale tra i bambini e gli adolescenti è in aumento a livello globale, con depressione e ansia che rientrano tra le principali cause di ridotta qualità della vita per questa fascia d’età. Il team ha ottenuto tali risultati analizzando 186 studi precedenti sulla salute mentale e i risultati accademici di bambini e adolescenti in relazione al tempo trascorso davanti agli schermi digitali e a contatto con la natura. «Abbiamo esaminato 114 ricerche – spiega Oswald – che si concentravano esclusivamente sullimpatto degli schermi, 58 incentrate sul tempo dedicato alla natura e 14 che consideravano entrambi. Sono stati valutati i risultati psicologici per i bambini piccoli (al di sotto dei 5 anni), in età scolare (dai 5 agli 11 anni), in pubertà (da 12 a 14 anni) e in adolescenza (da 15 a 18 anni)». La scienziata precisa che non è stata ancora accertata la natura del legame tra il tempo trascorso all’aria aperta e la salute mentale dei bambini. «Saranno necessari ulteriori studi – sottolinea Oswald – per stabilire se sarà opportuno diminuire la quantità di ore a contatto con la tecnologia o se sia sufficiente aumentare la vicinanza con la natura. Molti degli studi che abbiamo considerato si basavano su televisione, videogiochi e computer, ma bisognerà approfondire anche l’impatto di smartphone e tablet in questo senso».
SERENA BOURNENS

17 Settembre 2020 ( modificato il 6 Agosto 2021 | 10:09 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo