Scuola
8:11 pm, 8 Settembre 20 calendario

La chiamata veloce per ora è un flop

Di: Redazione Metronews
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Il giorno in cui la Azzolina incassa la difesa a spada tratta del premier Conte (“La Lega vuole sfiduciarla? Forse avrebbe dovuto presentare la mozione per sfiduciare i suoi”), contnuano le “prove generali” in numerose scuole con qualche batticuore.
Come in una scuola materna di Crema dove sembrava ci fosse un caso positivo, con tanto di panico generalizzato, e tutti a casa, ma nel pomeriggio tutto è rientrato.  
La difesa di Conte
“Non rispondo del comportamento delle opposizioni, se un partito dell’opposizione ritiene -in un momento del genere, dopo tutti gli sforzi che stiamo facendo, dopo tutti gli investimenti che sono stati fatti- di formalizzare una mozione di sfiducia nei confronti della ministra dell’Istruzione che credo non abbia preso neanche un giorno di pausa, per trascorrere un giorno di vacanza, la Lega farebbe bene a chiedersi quando è stata negli anni scorsi al governo, se forse avrebbe dovuto presentare tante mozioni di sfiducia ai propri ministri”. Ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo arrivo a Beirut.
Poche chiamate 
Da Roma arriva qualche segno di nervosismo: “La situazione è ai limiti, non è di normalità. Ci sono criticità importanti nei piccoli comuni come a Roma. Ho avuto incontri con comuni che hanno difficoltà a riaprire e hanno le stesse problematiche dei grandi centri.
Chiedo un pizzico di comprensione, ce la stiamo mettendo tutta”: parola di Michela Corsi dell’ufficio scolastico regionale, parlando nel corso di una seduta della commissione regionale Istruzione a proposito dell’inizio dell’anno scolastico 2020/21 in programma il 14 settembre.
“Abbiamo telefonato a 725 scuole sul territorio parlando con tutti i dirigenti scolastici e cercando di capire le problematiche- ha aggiunto- Quello dello spazio è uno dei problemi principali”. Ma non c’è solo quello, perchè oltre agli spazi “manca l’organico. Le nomine dei docenti ci saranno dal 23 settembre ma è inutile mandarli dove non ci sono spazi: è un cane che si morde la coda”.
Spazi insufficienti
Quello degli spazi è uno dei problema principali anche per i sindacati: “Sono tanti i provvedimenti che mancano, a pochi giorni dall’inizio della scuola, per assicurare il rientro in sicurezza e garantire il diritto allo studio e non si tratta solo di mascherine e di banchi monoposto, anche se ad oggi ne abbiamo disponibili solo 100.000 su 2.400.000”. Così in una nota la Flc Cgil.
“Siamo davanti innanzitutto all’enorme problema dei posti vuoti, effetto anche dell`impuntatura del Ministro Azzolina – spiegano – che non ha voluto assumere con procedura semplificata il personale con tre anni di servizio per poi procedere successivamente alla sua selezione e che in tal modo ha allontanato la possibilità di avere 32.000 posti docenti in più coperti a settembre”.
Dai decreti pubblicati sui siti ufficiali degli uffici scolastici regionali emerge che le immissioni in ruolo, ad oggi, sono poco più di 22 mila su un contingente di 85 mila, meno del 30% dunque di quanto autorizzato, mentre le richieste per la call veloce come era largamente previsto, superano di poco le 2mila unità. “Il numero delle supplenze per quest’anno forse non arriverà a 250 mila come sostiene Azzolina, ma di sicuro raggiungerà l`altrettanto spaventosa cifra di 200 mila unità. Sono necessari provvedimenti straordinari sugli organici – chiede la Cgil – anche su quello ATA, che, vista l`esigenza di costante igienizzazione richiesta dalla pandemia, va profondamente rivisto assicurando in ognuno dei 42.000 plessi scolastici italiani, almeno 1 collaboratore scolastico in più”. 
“Tantissime segreterie sono senza direttore dei servizi, il concorso per queste figure ha coperto solo 1100 posti sui 3378 disponibili. Va risolta questa annosa questione facendo subito il concorso riservato ai Facenti Funzioni DSGA con tre anni di incarico. I numerosi errori contenuti nelle nuove graduatorie per le supplenze – prosegue la Cgil – (GPS) stanno mettendo a dura prova la tenuta dell’intero sistema, anche per l’indisponibilità del MI a correggerli centralmente invece di scaricare quest`onere, in un periodo di per sé complicato, sugli uffici territoriali e sulle scuole”.
Il concorso
“Abbiamo bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo già a partire dal prossimo mese di ottobre, per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Come noto, avrei voluto farli prima”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nell’Informativa al Senato. “Ma ci siamo quasi. Saranno concorsi che valorizzeranno l’esperienza dei docenti con più annualità di servizio alle spalle, e che, al contempo, permetteranno ai giovani che vogliono cominciare a insegnare e che da diversi anni attendono queste procedure di cimentarsi e ottenere l’agognato ruolo”.
“Abbiamo avuto oltre 76 mila domande di partecipazione per il concorso ordinario di infanzia e primaria, piu’ di 430 mila per la secondaria di I e II grado. Sono i dati che emergono dalla rilevazione condotta dal Ministero dell’Istruzione dopo la chiusura dei tempi utili per la presentazione delle istanze: la scadenza era fissata al 31 luglio. Diversamente, sono circa 64 mila le domande di partecipazione presentate per la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di docenti per la scuola secondaria di I e II grado, con almeno tre annualita’ di servizio. I termini per la presentazione delle istanze si erano aperti l’11 luglio scorso e si sono conclusi lunedi’ 10 agosto. Abbiamo voluto concorsi selettivi, come impone la Costituzione, diversificati, certo, per dare a chi ha anni di insegnamento alle spalle il giusto riconoscimento del percorso fatto, ma seri”. “Il Governo, in questi mesi, ha sempre lavorato nell’ottica di valorizzare e ascoltare il contributo di tutti, rispondendo e dando sostanza ad un mandato parlamentare chiaro:
far ripartire l’attività delle scuole in sicurezza”, ha continuato la ministra. “Siamo consapevoli del fatto – ha spiegato – che il rischio zero non esista, anche a scuola. Proprio per questo sarà fondamentale il senso di responsabilità di ciascuno e il rispetto delle Linee guida e dei Protocolli emanati insieme alle competenti autorità sanitarie”. “Sono stati mesi, quelli appena trascorsi – ha sottolineato – di intenso lavoro. In campo non c’è stato solo il Governo. Il Parlamento ha svolto un ruolo determinante.
Insegnanti da difendere
“Penso, ad esempio, al grande lavoro comune fatto attraverso l’approvazione di quel decreto scuola che ha fornito gli strumenti per una ordinata chiusura del passato anno scolastico, per lo svolgimento degli Esami di Stato e per la ripresa, dal 1 settembre, in presenza, delle attività di recupero e integrazione degli apprendimenti”.
“In queste settimane – ha proseguito – poi, tutto il mondo della  scuola e delle Istituzioni coinvolte si è mobilitato per raggiungere l’obiettivo della riapertura, attraverso le sue diverse diramazioni:
Il Ministero dell’Istruzione, l’Amministrazione ministeriale, centrale e periferica, i dirigenti delle nostre scuole, gli Enti locali, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni di studentesse e studenti e genitori. C’è stato il massimo sforzo da parte di tutti per il conseguimento di un risultato che riguarda il Paese intero. Il confronto è stato sempre serio, franco. Le opinioni sono state anche divergenti. Ma questo è il sale della democrazia. È stato poi fatto un lavoro di sintesi comune, nell’interesse generale”.
“Per settimane – ha aggiunto – ho girato l’Italia per monitorare i Tavoli regionali di lavoro per la ripresa delle attività didattiche. Sono fiera, come Ministra e come italiana, di poter dire che ho trovato molta collaborazione, sui territori, fra coloro che, insieme al Ministero che mi onoro di dirigere, sono chiamati a lavorare con noi per riportare tutti in classe. Credo che queste settimane abbiano rappresentato un interessante laboratorio dal punto di vista istituzionale: i diversi livelli, dagli Enti territoriali, fino al Ministero dell’istruzione, hanno rafforzato un dialogo che spesso è mancato in passato, ritrovandosi a lavorare insieme, in ogni Regione, nell’interesse della scuola. La scuola ha fatto squadra, lavorando compatta e dimostrando abnegazione e spirito di sacrificio, per il bene di tutti e tutte. Abbiamo letto, in questi ultimi giorni, racconti ingiusti a carico della scuola. Titoli che fanno riferimento a docenti che non volevano sottoporsi al test sierologico, che non volevano svolgere i percorsi di integrazione e recupero degli apprendimenti, che volevano dichiararsi lavoratori fragili in massa per non tornare in aula. Niente di più falso”.  “Per la ripartenza di settembre abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi. Una cifra non banale. Nessun altro Paese europeo ha messo tante risorse sul capitolo ripartenza”.
“E se consideriamo le risorse mobilitate da quando ho giurato come ministra, a gennaio, parliamo di circa 7 miliardi che rappresentano, e credo che su questo davvero non si possa che essere tutti d’accordo, un segnale inequivocabile. La stagione dei tagli e’ stata archiviata. La scuola torna al centro di investimenti. Puntiamo ad essere un Paese in cui l’Istruzione possa essere davvero motore di sviluppo, innovazione, ascensore sociale per i capaci e meritevoli, come sancito dall’articolo 34 della nostra Costituzione”.

8 Settembre 2020
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