Migranti
7:55 pm, 29 Agosto 20 calendario

Allarme da nave di Banski “Abbiamo un morto a bordo”

Di: Redazione Metronews
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“Abbiamo un morto a bordo”. A lanciare l’allarme era la nave ‘Louise Michel’, che batte bandiera tedesca, ed è finanziata dal celebre ‘street artist’ britannico Banksy. L’imbarcazione ha poi dichiarato di essere “sovraffollata e incapace di muoversi”; “Abbiamo bisogno di assistenza immediata”, l’appello, seguito poco dopo da un altro sos: “L’equipaggio è riuscito a mantenere stabile la Louise Michel per quasi 12 ore; 3 persone risultano disperse durante il viaggio. Il cadavere è nella nostra unica zattera di salvataggio”.     I migranti salvati nelle acque Sar maltesi – hanno scritto ancora dalla nave umanitaria – hanno avuto ustioni di carburante dopo giorni in mare. L’equipaggio, composto da 10 persone, aveva salvato giovedì scorso altre 89 persone da un gommone in pericolo e ha affermato che le agenzie di soccorso europee finora avevano ignorato le chiamate. Nel pomeriggio, a supporto dell’azione della nave, è arrivato il “manifesto politico” dell’artista di Bristol, che ha spiegato le ragioni per cui ha deciso di finanziare la missione di salvataggio: “Le autorità dell’Ue ignorano deliberatamente le richieste di soccorso dei non europei: ‘All Black Lives Matter'”, ha raccontato in un video comparso su Instagram. Banksy aveva decorato la barca con l’immagine di una bambina che indossa un giubbotto di salvataggio e che tiene in mano un salvagente a forma di cuore.     La prima risposta alla richiesta di soccorso della “Louise Michel” è stata quella della “Sea Watch 4”, che ha reso noto su Twitter di aver modificato la rotta e di essere ad una distanza di circa 4 ore dall’imbarcazione definita ormai “ingovernabile”.  Infine è arrivato l’aiuto della guardia costiera italiana, che ha raggiunto in serata l’imbarcazione in difficoltà con una motovedetta classe 300 partita da Lampedusa. I militari hanno imbarcato le 49 persone ritenute più vulnerabili, ovvero 32 donne, 13 bambini e 4 uomini.
Unhcr. Nel mediterraneo centrale la situazione è definita “esplosiva” dall’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, che in una nota congiunta con l’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, ha chiesto l’approdo immediato dei 400 migranti bloccati in mare nelle ultime ore. “E’ fondamentale – hanno scritto le organizzazioni – che gli altri Stati membri dell’UE forniscano maggiore sostegno ai Paesi in prima linea nell’accogliere coloro che arrivano via mare nel Mediterraneo”, come l’Italia. E hanno espresso “profonda preoccupazione per la continua assenza di un meccanismo di ricerca e soccorso dedicato, guidato dall’Ue. Con un numero relativamente inferiore di navi di Ong rispetto agli anni precedenti, il divario viene colmato sempre di più da navi commerciali”.     Gli sbarchi, intanto, proseguono a largo di tutte le coste italiane: 79 le persone soccorse a largo di Gallipoli, in Puglia; sette i barchini arrivati sulle spiagge di Lampedusa nelle ultime ore, tanto da spingere il sindaco isolano, Totò Martello a scrivere una lettera al presidente tunisino Kasis Saied: “Sono pronto a mettermi a bordo della mia barca e raggiungere direttamente Tunisi”, ha minacciato.      Per la Lega “i numeri parlano di record di sbarchi e di contagiati. Il resto sono chiacchiere, crimini e malattie”.

29 Agosto 2020
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