Scuola
12:37 am, 21 Agosto 20 calendario

Scuola, caos e polemiche sul rientro in classe

Di: Redazione Metronews
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«Noi distribuiremo 11 milioni di mascherine al giorno nelle scuole. Negli istituti tuttavia abbiamo fatto dei lavori, allargando le aule e cercando ulteriori spazi, affinchè dove ci sia il metro di distanza gli studenti, da seduti, possano abbassarsi la mascherina”. E poi: “Quest’anno stiamo assumendo a tempo indeterminato fino a 100 mila persone tra docenti e Ata, a tempo determinato ulteriori 70 mila e abbiamo soprattutto digitalizzato le procedure, questo renderà tutto il sistema più celere, pronto e veloce affinchè a settembre si riparta. L’apertura non è a rischio. Abbiamo il dovere morale di riaprire tutte le nostre scuole, è un a priorità del paese e una priorità assoluta del Governo. Certamente è un’operazione molto complessa, lavoriamo da settimane ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata”: l’intervista al Tg1 della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina non è stata sufficiente a placare le polemiche che, giorno dopo giorno, stanno sempre di più travolgendo il mondo della scuola. 
Responsabilità penale. A meno di un mese dal d-day, il 14 settembre, ci sono molte incertezze, nonostante le rassicurazioni. A gettare benzina sul fuoco sono stati, a poche ore dal vertice presso il ministero, i presidi che hanno paventato responsabilità penali in caso di positivi in aula. La ministra, sempre al Tg1, li ha rassicurati: “I presidi non devono avere timore. Il parlamento e il Governo hanno lavorato a norme di sicurezza che permettono di evitare di avere dei rischi sulla responsabilità penale e civile, laddove ci fossero contagi sul luogo di lavoro”. Ma il tema ha tenuto banco per ore, rilanciato continuamente da Salvini, nel suo tour elettorale dalle spiagge toscane. Dove non ha lesinato attacchi: “Farei andare la ministra sul banco a rotelle sul lungomare. Non abbiamo un ministro ma una persona che non sta bene. Questi qui vogliono trasformare le scuole in un lager”, scatenando, chiaramente, un’onda lunga di contro-offensive via comunicati stampa da parte di parlamentari soprattutto del M5S. 
Gli spazi. Ma, rimanendo alle vicende più interne al mondo scolastico, per quanto riguarda gli spazi, è stato pubblicato, sul sito del Ministero dell’Istruzione, l’Avviso pubblico per accedere ai 70 milioni di euro destinati agli Enti Locali dal decreto Agosto per l’affitto di spazi e per l’acquisto, il noleggio o il leasing di strutture temporanee da utilizzare per le attività didattiche, per garantire il distanziamento e, dunque, la sicurezza di studentesse, studenti e personale scolastico. La notizia e la quantificazione totale delle risorse sono già state rese note nelle scorse settimane, durante l’approvazione del decreto, periodo nel quale gli Enti Locali hanno gia’ potuto cominciare a lavorare per individuare ulteriori soluzioni. Con i finanziamenti ricevuti sarà possibile non solo pagare gli spazi, ma anche i lavori di adattamento alle esigenze didattiche. La riapertura delle scuole a settembre è “una priorità assoluta del governo e richiede la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, nell’ambito delle rispettive competenze”, ricorda il ministro, che in questi giorni ha scritto una lettera agli enti locali per annunciare l’apertura dell’Avviso e invitarli a “un ultimo ma importante e decisivo sforzo a collaborare” con i dirigenti scolastici e gli Uffici scolastici regionali.
I presidi. Tuttavia i presidi non appaiono convinti: “Il 14 si inizia, non ovunque si potrà garantire il distanziamento”, ha detto Antonello Giannelli, Presidente Associazione nazionale Presidi, a Sky Tg24. “Le perplessità da me formulate riguardano sempre e soltanto la tempistica: che ci sia impegno di tutti è fuori discussione”, ma “c’è da fare ancora tanto perché tutte le zone del paese raggiungano lo stesso livello di efficienza” e invece “ci potrà essere una disomogeneità nei servizi perché nel nostro paese ci sono discrepanze tra aree geografiche e anche tra comuni.
L’impegno della politica e degli enti locali dovrebbe essere che la logistica sia di pari livello dappertutto”. 
Temperatura.  Prendere o non prendere la temperatura agli alunni e studenti all’arrivo a scuola? “Non mi esprimo dovrebbe essere qualcosa che ci dicono le autorità sanitarie”.
Risponde così Antonello Giannelli, Presidente Associazione nazionale Presidi, a Sky Tg24. “Credo che abbia un senso civico chiedere alle famiglie di garantire che quando mandano i fgli a scuola vengano senza sintomi particolari o rischi di contagio, perché altrimenti tutta la responsabilità veiene a ricadere sulle scuole che non sono ospedali o centri sanitari”.
Lezioni ed elezioni. Eversione, irresponsabile terrorismo, minacce inaccettabili. È stata subito bufera politica su Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, per le sue parole questa mattina ad Agorà su Rai3. Parole che rimandano a due scadenze importanti: il 14 settembre, giorno fissato per la riapertura in presenza delle scuole, e il 20 e 21 settembre, giorni per il voto sul referendum e per il rinnovo di alcuni governi regionali e anche di diversi enti comunali.
“Se la circolazione del virus riaumenta ci troveremo nelle condizioni in cui sono messe a rischio” sia la riapertura delle scuole sia le votazioni, ribadendo che “dobbiamo mettere sotto controllo questa curva epidemica che si e’ rialzata, da noi si e’ rialzata poco ma in altri Paesi, come la Spagna e la Croazia, si è rialzata moltissimo. Ecco, in quei Paesi oggi non si potrebbe votare. In Italia ancora si'”. “E a maggior ragione – ha proseguito – si potrà votare se tutte le fasce di età, specie quella tra i 20 e i 40 anni, rimodificano positivamente i propri comportamenti. Se questo viene fatto, sicuramente si potrà riprendere la scuola il 14 settembre e sicuramente si potrà andare a votare. Se invece questo non succede e la circolazione del virus riaumenta, ci troveremo nelle condizioni, come in altri Paesi in cui queste attività sono messe a rischio, ma speriamo di no”. Ed è stata una pioggia di commenti duri e negativi all’indirizzo di Ricciardi, chiedendo anche l’intervento d palazzo Chigi.
Nella Ue. Sono oltre 7 milioni le ragazze e i ragazzi fra i 6 e i 18 anni che si ritroveranno in classe con la mascherina alla riapertura delle scuole. Emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento agli ultimi orientamenti del Comitato tecnico scientifico sulla ripartenza dell’anno didattico e quindi almeno fino a giugno 2021. Una situazione confermata anche dal monitoraggio dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione di imprese da nord a sud dell’Italia secondo il quale più di 1 azienda su 4 (26 per cento) è pessimista sulla pandemia ed è convinta che non ci si potrà liberare delle protezione e delle misure anti contagio fino all’estate dell’anno prossimo. “Oltre a essere una precauzione per la tutela della propria salute e di quella degli altri, le mascherine e i guanti – sottolinea Uecoop in una nota – sono uno strumento di lavoro quotidiano per gli oltre 300 mila addetti che attraverso le proprie cooperative in Italia assistono malati, disabili e anziani a domicilio o nelle residenze specializzate. L’emergenza Covid-19 e la necessità di scongiurare una pericolosa seconda ondata nella diffusione del virus, ha portato a una ulteriore stretta nei protocolli sanitari in tutte le cooperative socio assistenziali – continua l’Unione europea delle cooperative – proprio per rafforzare sia la tutela dei dipendenti che quella delle persone con le quali vengono in contatto, compresi gli anziani ospitati nelle 7mila case di riposo sul territorio nazionale. Fra gli italiani la mascherina è ormai – conclude Uecoop – un oggetto di uso quotidiano da portarsi sempre dietro insieme alle chiavi di casa, anche se non tutti la usano sempre correttamente”.
Oms. “Considerare di tenere temporaneamente chiuse le scuole nelle aree in cui la trasmissione all’interno della comunità è elevata”. È una delle opzioni su cui si ragiona, ha spiegato Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, in conferenza stampa, sottolineando come gli istituti scolastici non sono ovviamente isolati dal resto della comunità e quindi le riaperture o meno andrebbero valutate considerando la situazione di Covid-19. Tre livelli differenziati sarebbero possibili: “Apertura delle scuole dove i livelli di virus sono bassi; adeguare gli orari scolastici e limitare il numero di alunni laddove i casi sono più diffusi” e appunto eventuale chiusura temporanea dove la trasmissione di Covid-19 è elevata”. Ma per Kluge è una delle sfide prioritarie “il ritorno sicuro” fra i banchi di scuola, e anche “l’avvio dell’anno accademico” per le università.
Tanto che come annunciato oggi, il tema scuole sarà al centro di un vertice il 31 agosto. Incontro di cui il ministro italiano Roberto Speranza è stato promotore.
 

21 Agosto 2020
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