Covid19, nuove regole per accesso nelle Rsa lombarde
MILANO Accessi nelle Rsa, nei centri diurni per anziani e disabili e nelle comunità terapeutiche della Lombardia “alleggeriti”. Eccola la novità contenuta nel documento approvato dalla Giunta regionale riguardo le linee di indirizzo per l’accoglienza degli ospiti.
“L’evoluzione positiva della situazione epidemiologica in Lombardia – spiega l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera – ha consentito di aggiornare e alleggerire le regole per gli accessi in sicurezza nelle strutture residenziali e nei centri diurni per anziani e disabili, e nelle comunità terapeutiche”.
Gli Enti gestori del settore sociosanitario – è scritto nella nota della Regione – sono chiamati a predisporre un piano organizzativo-gestionale con relative procedure/istruzioni operative, sottoscritto dal legale rappresentante, che sarà poi trasmesso formalmente alla ATS competente a livello territoriale insieme all’individuazione di un referente Covid.
Le strutture devono inoltre essere attrezzate per l’eventuale gestione temporanea in sicurezza di casi affetti da Covid19 che dovessero insorgere tra i pazienti.
Per quanto riguarda gli ingressi “abbiamo previsto che il tampone pre-ingresso (oltre al contestuale test sierologico) – prosegue l’assessore – potrà essere eseguito direttamente presso il Centro in cui la persona verrà presa in carico, a patto che la struttura stessa abbia individuato l’allestimento di un’area di accoglienza temporanea dedicata e l’adozione di misure organizzativo-logistiche idonee a garantire adeguato distanziamento fisico e isolamento funzionale fra gli ospiti”.
“La prevenzione di nuovi focolai in queste strutture – aggiunge ancora l’assessore – rimane una priorità assoluta. Nessuno intende abbassare la guardia. Le autorizzazioni e le modalità di accesso dei familiari alle strutture devono essere sempre valutate dal responsabile medico oppure dal Referente Covid19, a tutela del paziente e degli altri ospiti, per commisurare sicurezza e attenzione ai bisogni di salute anche relazionali. Gli incontri con i genitori e/o altri familiari, infatti, costituiscono spesso parte integrante dei programmi terapeutici dei pazienti, ad esempio, con disturbi psichici e di dipendenza. La medesima valutazione deve riguardare le uscite educative e lavorative o di svago per gli ospiti”.
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