“Non abbattete l’orso Papillon”
Non abbattete l’orso Papillon. È l’appello lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa a favore dell’ormai noto plantigrado – conosciuto anche come M49 – dopo la seconda fuga dal centro di Casteller in Trentino. «L’orso è stato catturato dalla provincia autonoma di Trento e messo in un grande recinto perché ha creato una serie di danni», ha spiegato il ministro. «È evaso due volte e ha un radio collare che ne consente il monitoraggio e il corpo forestale sa esattamente i suoi spostamenti. Per questo dico che non ha nessun senso abbatterlo. È l’appello che faccio al presidente Fugatti con il quale mi sono sentito recentemente e che mi ha escluso questo intento. Io comunque lo ripeto a tutti: non abbiate paura, non ha mai aggredito una persona. Fa l’orso», ha concluso il ministro.
Intanto gli ambientalisti trentini si fanno sentire: il coordinamento ambientalista regionale ha chiesto le immediate dimissioni dell’assessore all’agricoltura, foreste e caccia della Provincia di Trento, Giulia Zanotelli. «Dopo le dimissioni di un tecnico il cui compito era attuare quanto deciso dalla politica, compia l’ulteriore e unico atto possibile chi tali decisioni le ha imposte», si legge in una nota. “A Zanotelli – sottolinea il coordinamento ambientalista – si devono decisioni non solo discutibili e inutilmente discusse e avversate nei ‘tavoli’, ma alla luce dei fatti del tutto sbagliate, tali da provocare ripercussioni pesantemente negative da una parte sull’allevamento e la pastorizia».
Il coordinamento parla di «gestione dei grandi carnivori e di protezione della fauna selvatica omeoterma trasformata sempre più in gestione a fini di caccia». Viene poi criticata la decisione, «nonostante gli unanimi e contrari pareri dell’intera compagine scientifica, ma sostenuta e resa operante dal compagno di partito e presidente Fugatti, di catturare (e poi ricatturare) M49, un soggetto elusivo e mai pericoloso per l’uomo. Per non parlare della decisione di catturare, per sopprimere, la quattordicenne orsa JJ4, nota per la sua natura estremamente schiva, colpevole solo di un incontro con due cacciatori, che ha avuto conseguenze lievi per i due uomini e che non è stato ancora indagato esaustivamente».
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