Il M5S insiste: no al Mes Berlusconi: “Masochismo”
Il M5S insiste sul no ai fondi europei per la sanità. Nella riunione di ieri sera è stato fatto il punto sui prossimi provvedimenti di governo, ed è stato toccato anche il tema del Mes, che vede il M5S compatto sulla contrarietà. Il capo politico Vito Crimi ha fatto sapere di non aver apprezzato che sull’argomento esponenti dei partiti di maggioranza “si stanno muovendo con modi e accenti che non si conciliano con questa fase cruciale per il Paese”. Crimi ha infine ribadito l’importanza del pieno coinvolgimento del Parlamentari “anche nella fase preparatoria dei decreti”, ed è in questa direzione ci si sta già muovendo per i prossimi provvedimenti in elaborazione.
Pd. Nicola Zingaretti nei giorni scorsi ha avvertito che “non possiamo permetterci ancora di tergiversare” sul Mes in quanto può “migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone” e “dare un concreto impulso alla ripresa economica”.
Berlusconi: “Il no è masochismo”. “Come possiamo dire di no” al Mes? “Sarebbe un assoluto masochismo per noi ed anche un imperdonabile sfregio all’Europa. Il ragionamento dei Paesi europei non potrebbe che essere il seguente: “evidentemente l’Italia non ha bisogno di soldi, quindi diminuiamo anche quelli del Recovery Fund”. Ripeto: per noi sarebbe puro autolesionismo”. Lo dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervistato dal Mattino. “Quelle coperte dal Mes sono spese che comunque si dovrebbero sostenere: si tratta di costruire nuovi ospedali, di riqualificare quelli esistenti, di assumere personale sanitario, di pagarlo meglio, di migliorare i reparti sanitari e di isolamento nelle strutture per anziani e nelle carceri, di investire di più nella ricerca – spiega Berlusconi -. Tutti investimenti necessari e che per di più determinerebbero una forte circolazione di liquidità, una rilevante crescita dell’occupazione e dei consumi. Grazie al Mes potremo farlo risparmiando ogni anno nove volte quello che si risparmierà con il taglio dei parlamentari”, conclude l’ex premier.
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