Maurizio Guandalini
5:03 am, 29 Giugno 20 calendario

Il virus e la sarabanda delle libertà

Di: Redazione Metronews
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Il programma della vita. Nella speranza di dare ragione a Lilly Gruber, il Covid ha cambiato (in meglio) i salotti tv, i nuovi protagonisti del copione, sono gli infettivologi, i virologi, gli immunologi, i medici generici, i medici di base che tra “ritorna nella fogna” e “taci tu saccente” hanno occupato abbondantemente il posto dei politici, e dei giornalisti, affossando il nulla sarà come prima preconizzato per i talk. Conta più un infettivologo dell’Oms di un virologo d’ospedale, oppure un immunologo part time di un farmacista?
Nel giorno dell’annuncio che il 14 settembre si ritorna a scuola è arrivata la bombetta carica che dopo agosto transiterà la seconda ondata del virus. Perché la malattia è tale e quale la spagnola. Mi hanno chiamato per un convegno internazionale di fine ottobre ma gli organizzatori stanno chissà per quanto sul chi va là, causa iettatore in aperto turn over. 
La sarabanda delle libertà, di comunicati di vero e proprio terrore sta vanificando i segnali timidi, leggeri, gli impercettibili eppur si muove. Servirebbe una quarantena dei bollettini, pari patta con quel sabbatico periodo di tranquillità che ristora la mente. Permettendo di ri-programmarci. Altrimenti si apre la strada alla caccia paranoica del contagiato. Si staziona al palazzo di Mondragone e in altri focolai in giro per l’Italia,  in attesa del prossimo. E così avanti all’infinito confondendo quello che è la diretta e naturale conseguenza del virus con la preparazione della prossima chiusura.
Si può tenere silenziosamente allertato il paese nel rispetto delle regole e procedere nella prassi sanitaria di fronte a eventuali fenomeni, ma senza farne una tragedia greca, inscenando l’apocalisse da lì  a poco. E questo compito spetta alle istituzioni, alla stampa, e la chiusura di molti cenacoli scontati del tubo catodico aiuta, e più di ogni altra cosa ai cittadini che hanno l’arditezza ambivalente di leccarsi le ferite e di scovare la prestanza, il vigore di ritornare a com’era prima.
MAURIZIO GUANDALINI

29 Giugno 2020
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