la battaglia di alex
10:49 pm, 24 Giugno 20 calendario

“Questa mano non la mollo” Il messaggio del figlio a Zanardi

Di: Redazione Metronews
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«Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti». A scriverlo su Instagram, è Niccolò, il figlio di Alex Zanardi. Un messaggio per il padre, ricoverato all’ospedale «Le Scotte» di Siena, dopo il terribile incidente in cui è rimasto coinvolto lo scorso venerdì pomeriggio, mentre con la sua handbike partecipava a una staffetta benefica.
Niccolò, che ha 22 anni, ne aveva 3 quando il padre perse le gambe, il 15 settembre del 2001, sul circuito tedesco del Lausitzring.
«Le condizioni di stabilità ci confortano ogni volta che si aggiunge una giornata, però tutte le valutazioni del caso  potranno essere completate solo quando  verrà  ridotto lo stato di sedazione». Lo ha sottolineato, rispondendo alle domande dei giornalisti, Roberto Gusinu, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera universitaria di Siena, dopo avere letto il comunicato ufficiale sulle condizioni di Akex Zarnardi, che sono stabili per quanto riguarda le funzioni cardiorespiratorie e metaboliche, mentre restano gravi quelle neurologiche.  “In questo momento – ha precisato  Gusinu- non e’ prevista alcuna riduzione della sedazione. E’una valutazione che verra’ fatta nei prossimi giorni. Dobbiamo aspettare perche’ si e’ deciso di continuare a far riposare il cervello e il corpo del paziente. Zanardi  ha aggiunto – e’ seguito da una equipe di anestesisti, neurochirurghi e rianimatori affiancati da un altro team di specialisti, che intervengono se e’ necessario nelle varie valutazioni che vengono effettuate giornalmente sui tutti i pazienti”. 
E’ stato deciso di non far più uscire bollettini sulle condizioni di Zanardi da domani. Gusinu ha precisato: «Noi abbiamo sentito la famiglia. Riteniamo di dover fare questo passo anche per ridurre la pressione sull’ospedale. Ricordo che siamo in una fase ancora difficile, stiamo cercando di preservare l’ospedale che è  Covid mantenendone gli equilibri che ci sono anche perchè c’èuna pressione mediatica sui nostri professionisti e noi vogliamo semplicemente lavorare assieme in questi giorni».

24 Giugno 2020
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