L’Iva, la sfiducia e una riffa caotica
Co na scarpa e na ciavatta. Confcommercio segnala un calo dei consumi a maggio del 30%. Tempo libero, alberghi, ristoranti e abbigliamento i più colpiti. Risposta, dal 1 luglio i professionisti pagano con il pos. Il Governatore Visco chiede una riforma generale del Fisco. Risposta, calare l’Iva. Sono aperte le scommesse sulla fine che farà questa riffa caotica. Il dibattito non l’avevo considerato. E il sedere per terra a vita.
Mi monta la carogna dispettosa che, da un lato, vi sia difficoltà a capire e, sull’altra sponda, complicanza a mettere insieme due straccetti di idee, per riforme irreprensibili. In una crisi inedita, di domanda e offerta, accendi e spegni il mondo, è indelicato confezionare premonizioni. Acquisti fermi e investimenti al palo. Attacchiamoci ai classici. Far girare i soldi, moneta sonante, è la prima azione. Per evitare l’effetto congelamento, come in buona parte sta avvenendo. Massa di denaro risparmiato. Nei primi mesi del 2020, famiglie e imprese hanno lasciato sui conti correnti, 40 miliardi di euro in più. Diminuire l’Iva di un po’ non arriva facile al cliente. Spingerlo ad alzarsi, uscire da casa ed entrare in un grande magazzino per acquistare la maglietta estiva è uno sforzo che, oggi, per molti italiani è pari alle fatiche di Sisifo. Levarsi e ricadere. A ripetizione. Superare il blocco psicologico della sfiducia, della paura, dei timori, inanellati per mesi. Togliere gradualmente modelli comportamentali limitanti, quello sì-quello no-quell’altro forse, di azioni che porterebbero a spendere. E, infine, il balbettio occupazionale che prevede per settembre chiusure e licenziamenti. Un mappazzone di grane che si piazza sullo stomaco e in testa, e non se ne va via. E’ un circolo vizioso che per riattivarlo, o per togliere la cattiva abitudine, richiede uno shock. Palpabile. Non nelle carte dei tarocchi. Alcuni consigliano flat tax per tutti. Cautela. Il modello italiano di tassa piatta è penoso solo a pronunciarlo. Molte partite Iva scappano con la coda tra le gambe, fregate a dover pagare di più.
MAURIZIO GUANDALINI
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