Coronavirus fase 3
9:11 pm, 18 Giugno 20 calendario

L’Italia sui fondi Ue: «Siano concreti e rapidi»

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA La priorità è dare risposte concrete e in tempi rapidi all’impiego dei fondi europei per la ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria. È stato ribadito nell’incontro al Quirinale tra il presidente Mattarella, il premier Conte e alcuni ministri in vista del vertice di oggi in videoconferenza dei capi di Stato e di Governo della Ue. Sarà un primo passo di un negoziato ancora lungo e solo un anticipo della trattativa a 27 sul piano della Commissione Ue sul Recovery plan e sul bilancio pluriennale.
Tanti fronti aperti
I fronti aperti sono ancora diversi e le posizioni distanti, tanto che al termine dell’incontro di oggi non ci sarà una dichiarazione congiunta. Al centro del contendere: il volume complessivo delle risorse, i criteri di allocazione dei finanziamenti, le condizionalità e le risorse proprie legate al Bilancio pluriennale. La gran parte dei Paesi vorrebbe chiudere la partita entro luglio e la stessa cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha fatto capire che metterà tutto il suo peso politico sul tavolo per chiudere entro l’estate (la Germania da luglio è presidente di turno) per dare una spinta all’economia europea: «Dobbiamo agire in modo rapido e deciso», ha detto la Merkel.
Gli schieramenti
Ma nella migliore delle ipotesi oggi sarà decisa solo una road map sui tempi. Italia, Francia, Spagna e Portogallo appoggiano il piano della Commissione e vorrebbero che l’accordo finale non si discostasse molto dal progetto presentato da von der Leyen a fine maggio. I quattro “frugali”, Olanda in testa, continuano invece a chiedere che le condizionalità siano più stringenti per chi ottiene dei finanziamenti e che quindi il peso dei prestiti legati alle riforme sia maggiore. Infine ci sono le resistente dei Paesi di Visegrad.
Decreti Sicurezza
Intanto «clima cordiale e collaborativo» tra Pd e M5S nell’incontro al Viminale per la modifica dei decreti Sicurezza, pesante eredità del ministro Salvini. Per i Cinque Stelle, Vito Crimi restringe il campo di intervento «ai rilievi mossi dal presidente della Repubblica». I Dem e Leu spingono per modifiche più decise. In ballo la corretta funzione dei ministeri, la fine alla criminalizzazione delle ong, il ritorno dell’iscrizione all’anagrafe dei Comuni per i richiedenti asilo e il sistema degli Sprar.
METRO

18 Giugno 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo