Il Ringhio di Coppa dà una lezione a Sarri
CALCIO Una finale di Coppa Italia brutta che più brutta non si può, nonostante i due pali colpiti dal Napoli. Alla fine, dopo i calci di rigore, ha gioito il Napoli di Gattuso: a segno Insigne, Politano, Maksimovic e Milik, mentre per la Juventus hanno sbagliato Dybala (parato) e Danilo (alto). ‘Ringhio’ ha così vinto il suo primo trofeo da allenatore, vendicando la finale persa nella stessa competizione nel 2018 quando guidava il Milan. Nulla da fare invece per Sarri, respinto ancora una volta nel momento più importante.
Poco spettacolo, comunque: pochi giorni dopo le due partite di semifinale, arrugginite come non mai, le due squadre hanno del resto fatto quello che hanno potuto. Primo tempo zeppo di errori. Troppi, decisamente. Napoli spesso impreciso in uscita, Juve più attenta. E vicina al gol con Ronaldo, favorito involontariamente da Callejon: Meret però è attento, così come si dimostra sveglio quando è costretto a uscire sui piedi del portoghese che stava per essere servito da Dybala dopo errore di Koulibaly. Pian piano, anche il Napoli prova a farsi vedere: Insigne è il più pericoloso, colpisce un palo su punizione e quindi impegna Buffon con un destro dal limite. A metà gara è ancora 0-0, ma l’occasione migliore arriva grazie a una penetrazione centrale di Demme: Buffon però se ne infischia della carta d’identità e dice no. Poi, una ripresa ancora più scialba: poche idee, ancora meno gambe. Nel recupero, Buffon compie un mezzo miracolo su Maksimovic, prima che Elmas colpisca incredibilmente il palo da pochi centimetri. Quindi, i rigori. E la gioia del Napoli. Meritata, comunque.
DOMENICO LATAGLIATA
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