Bonomi: «Una scossa per uscire dal tunnel»
ROMA Un aprile terribile per l’industria italiana, con il fatturato e gli ordinativi quasi dimezzati a causa dello stop per il Covid-19 e della forte flessione della domanda. I numeri diffusi dall’Istat parlano chiaro: il calo tendenziale (rispetto all’aprile di un anno fa) è rispettivamente del 46,9% e del 49%. Marcato anche il calo congiunturale, che per il fatturato è del 29,4% e per gli ordinativi del 32,2%. Si tratta, scrive l’istituto, dei «peggiori risultati per entrambe le serie storiche (disponibili dal 2000)». Reggono appena farmaceutico e alimentare.
«Stato onori i debiti»
«Chiediamo una democrazia moderna con istituzioni efficienti e funzionanti, cioè con una Pubblica amministrazione buona», ha ribadito il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo aver partecipato agli Stati generali a Villa Pamphili. Bonomi ha ricordato che la cassaintegrazione «è stata anticipata in vasta misura dalle imprese». «L’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni – ha aggiunto – ora si onorino i contratti e i debiti verso le imprese». Il presidente di Confindustria ha ricordato l’attesa di «oltre 60 mesi in media» per il pagamento da parte dello Stato dei crediti Iva alle imprese (contro i meno di 6 mesi dei Paesi Ue) ed ha sollecitato la restituzione di 3,4 mld di accise energia «impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato».
Contratti a termine
Il ministro Gualtieri ha rassicurato sul fatto che questo contenzioso sarà affrontato, poi ha ipotizzato modifiche al mercato del lavoro: «In questa fase se non si eliminano almeno temporaneamente i disincentivi ai contratti a termine si rischia di avere un impatto negativo sull’occupazione. C’è da capire se introdurre incentivi di tipo diverso a riprendere a lavorare, magari collegati a vincoli di non licenziamenti».
Flop Bonus vacanze
A rendere ancor più fosche le prospettive di ripresa c’è lo scarso appeal del Bonus vacanze. L’opportunità prevista dal dl Rilancio di usufruire di un contributo fino a 500 euro per le famiglie con Isee sotto i 40.000 euro che andranno in vacanza nel Belpaese desta l’interesse solo del 21% degli italiani. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Swg insieme a Confesercenti. Il 57% degli intervistati afferma di non essere informato a sufficienza sulle modalità e i requisiti per fruire del bonus.
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