Coronavirus
1:44 pm, 11 Giugno 20 calendario

Industria, crollano le ore lavorate

Di: Redazione Metronews
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Nel primo trimestre del 2020 le unità di lavoro sono diminuite in totale del 6,9% per effetto di un calo generalizzato in tutti i comparti. È quanto rileva l’Istat in report che aggiorna i Conti trimestrali. La riduzione – spiega l’istituto – è stata dell’1,8% per agricoltura, silvicoltura e pesca, del 9,6% per l’industria in senso stretto e le costruzioni e del 6,4% per il comparto dei servizi. I redditi da lavoro dipendente pro-capite sono diminuiti nel complesso dello 0,4%, per effetto di un calo dello 0,2% fatto registrare nell’industria in senso stretto, nell’agricoltura e nei servizi, e di aumento dello 0,8 nelle costruzioni.
Auto. Si segnala un crollo record per la produzione di autoveicoli: ad aprile, per effetto del lockdown legato alla pandemia da Covid-19, segna -98,4% su base annua (dato corretto per gli effetti di calendario). Rispetto al mese di marzo la produzione di auto è crollata del 100%. Nei primi quattro mesi dell’anno è calata del 42,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dati. Nella media del periodo febbraio-aprile, il livello della produzione cala del 23,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+0,7%), mentre ampie diminuzioni si registrano per i beni intermedi (-24,6%), i beni strumentali (-21,8%) e, in misura meno intensa, i beni di consumo (-14,0%). Forti flessioni tendenziali caratterizzano quasi tutti i principali comparti; il calo è infatti meno pronunciato solo per l’energia (-14,0%), mentre risulta molto rilevante per i beni strumentali (-51,5%), i beni intermedi (-46,0%) e quelli di consumo (-39,8%). Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-74,0%), delle altre industrie (-57,0%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-56,3%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,7%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%). 
Promotor. Va ben oltre le attese la dimensione del calo della produzione industriale in aprile: lo sottolinea il Centro Studi Promotor commentando che “la gravità della situazione non ha bisogno di commenti e si conferma l’assoluta necessità per il Governo di affrontare con provvedimenti di immediata efficacia i problemi del comparto industriale”. Dopo la contrazione del 29,4% in marzo registrata dall’indice Istat rispetto allo stesso mese del 2019, in aprile – spiega il centro studi bolognese – il nostro apparato industriale accusa un calo di ben il 42,5% che coinvolge tutti i settori considerati con un calo massimo dell’80,5% nel comparto delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori e un calo minimo del 6,7% nel settore della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici.  La produzione industriale in Italia immediatamente prima della pandemia, cioè in febbraio – ricorda ancora il centro studi –  accusava ancora un calo rispetto al massimo registrato prima della crisi del 2008 del 20,9%. Nell’aprile scorso la contrazione rispetto al massimo che ha preceduto il crollo del 2008, precipitando  al 54,2%. Fortemente negativo, conclude Promotor,  sarà anche il dato di maggio che sarà reso noto dall’Istat il 10 luglio.

11 Giugno 2020
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