Coronavirus fase 3
10:27 am, 10 Giugno 20 calendario

Ocse: Pil Italia a -14% e debito pubblico al 200%

Di: Redazione Metronews
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Il Pil dell’Italia nel 2020 subirà una contrazione che, nel migliore dei casi sarà dell’11,3%, se entro la fine dell’anno non ci sarà una ricaduta della pandemia da coronavirus e che, nel peggiore dei casi, salirà al 14%, se entro la fine dell’anno ci sarà una nuova diffusione del virus. E’ quanto emerge dall’Economic Outlook dell’Ocse, in cui si prevede anche una ripresa nel 2021 che, nel migliore dei casi sarà del 5,5% e nel peggiore dei casi sarà del 7,7%.     Entrambi gli scenari sono molto diversi da quelli previsti dall’Ocse ai primi di marzo, prima dell’inizio del lockdown, quando l’organizzazione di Parigi, a fronte di una crescita che nel 2029 era stata dello 0,3%, aveva stimato per l’Italia una crescita zero nel 2020 e una ripresa dello 0,5% nel 2021. In Italia, secondo l’Ocse, la produzione industriale “potrebbe cominciare rapidamente a riprendersi” con la fine del lockdown, mentre il turismo e i molti servizi legati ai consumi “si riprenderanno più gradualmente, pesando sulla domanda”. In questo senso si rende necessaria una sostanziosa azione del governo a favore dell’economia. “Ciò è necessario per attutire l’impatto della crisi – spiega l’Ocse –  ma, insieme alla caduta del Pil, implica un forte aumento del debito pubblico”. E evidenzia “l’importanza di porre l’economia su una strada di crescita sostenuta”.
Debito al 200%.   Il debito pubblico italiano, a causa del coronavirus, vola e nel 2020 si avvicinerà al 200% del Pil. Secondo l’Ocse, anche a causa degli aiuti di emergenza varati dal governo, dal 156,3% del Pil del 2019 il debito dell’Italia, salirà al 194,7% del Pil quest’anno per poi scendere al 191,8% nel 2021 nello scenario peggiore. L’indebitamento salirà invece al 181,3% del Pil nel 2020 e poi scenderà al 176,3% nello scenario migliore. Anche il deficit pubblico s’impennerà tra l’11,2% e il 12,8% del Pil nel 2020. Più nel dettaglio, dal 1,6% del Pil del 2019, salirà al 12,8% del Pil quest’anno per poi scendere al 9,7% nel 2021 nello scenario peggiore e salirà invece all’11,2% del Pil nel 2020 e poi scenderà al 6,8% nello scenario migliore.    Sul fronte dei prezzi l’Italia nel 2020 entrerà in deflazione. L’indice dei prezzi al consumo armonizzati, dal +0,6% del 2019, frenerà a -0,2% quest’anno e a -0,1% nel 2021 nello scenario peggiore, mentre si attesterà a -0,1% nel 2020 e risalirà a +0,1% nello scenario migliore. Anche l’occupazione subirà anch’essa un grave contraccolpo dall’impatto della crisi, risalendo dal 9,9% del 2019 al 10,1% nel 2020 e all’11,7% nel 2021, nello scenario migliore, e al 10,7% e all’11,9% in quello peggiore. A picco la domanda interna che, già debole nel 2019 (-0,2%), scenderà, nel migliore dei casi, del 10,9% nel 2020 per risalire del 7,9% l’anno seguente, mentre, nel peggiore dei casi, arretrerà del 13,7% quest’anno per risalire del 5% nel 2021. Tracollano nel 2020 anche gli investimenti fissi lordi che, dal +1,4% del 2019, affonderanno del 23,4% e poi risaliranno del 5,6% nello scenario, mentre in quello migliore caleranno del 18,8% nel 2020 e risaliranno del 12,7% l’anno seguente. 
Deficit. Il deficit pubblico italiano, a causa del coronavirus, s’impennerà tra l’11,2% e il 12,8% del Pil nel 2020. Il deficit, anche a causa degli aiuti di emergenza varati dal governo, dal 1,6% del Pil del 2019, salirà al 12,8% del Pil quest’anno per poi scendere al 9,7% nel 2021 nello scenario peggiore, cioè se entro la fine dell’anno ci sarà una nuova diffusione del viris. Il disavanzo salirà invece all’11,2% del Pil nel 2020 e poi scenderà al 6,8% nello scenario migliore e cioè se non ci sarà una ricaduta della pandemia.

10 Giugno 2020
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