Il Centrodestra compatto No agli Stati Generali
Ci sarà un altro dpcm. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte parlando della fase 3. “Stiamo predisponendo un Dpcm su alcuni interventi in scadenza ma nulla che cambi il quadro attuale. Vedo grande responsabilità da parte dei cittadini”, ha detto il premier.
Stati generali. Intanto i partiti di opposizione diserteranno gli Stati generali convocati a Villa Doria Pamphilj da Conte. Non partecipiamo a “show e passerelle in villa”, spiegano, per Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni al termine del vertice del centrodestra da cui emerge la decisione. Mentre Antonio Tajani è più accomodante. “Abbiamo sempre detto di essere disponibili al confronto, abbiamo sempre risposto positivamente agli appelli: siamo disponibili a confrontarci con il governo sui contenuti, prima degli Stati generali, a Palazzo Chigi”, dice il vice presidente di FI. D’altronde, ieri, Silvio Berlusconi si era espresso a favore della partecipazione. Anzi, per la verità, anche Salvini ieri, in tv, si era detto pronto, “da persona educata, ad andare a portare le proposte” della Lega. Ma alla fine della riunione odierna, durata circa due ore, ha prevalso la linea del rifiuto netto (l’altra possibile era l’invio di una delegazione ‘minore’) portata avanti fin dall’inizio da Meloni. Il centrodestra è “compatto sul ‘no’ alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo”, si legge nella nota congiunta fatta trapelare a vertice ancora in corso. Salvini, Meloni e Tajani – si precisa – hanno “ribadito di essere pronti a confrontarsi con il governo in qualsiasi momento, ma soltanto in occasioni e sedi istituzionali”. “C’è bisogno subito della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure”, lamenta Salvini, “Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento. Sessanta milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino”. “Il problema è di metodo perchè gli Stati generali per noi sono il Parlamento della Repubblica: se ci si vuole confrontare con noi si fa nella sedi istituzionali”, aggiunge Meloni. “Poi c’è il problema di merito che, proprio in queste ore, la Camera dei deputati discute il decreto Rilancio. E, se qualcuno vuole parlare con noi, di questo deve parlare: di come si spendono questi 80 miliardi di euro, perche’ parlare di altro per ora non ci interessa”. Tutte critiche respinte al mittente dal presidente del Consiglio. “Villa Pamphilj è la sede istituzionale di alta rappresentanza della presidenza del Consiglio – precisa Conte -. Mi sorprende quello che sostengono le opposizioni che sanno bene anche loro, che hanno avuto incarichi istituzionali, che invitarli lì è un gesto di attenzione anche nei loro confronti: un luogo più istituzionale di quello non si può”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA