Coronavirus fase 3
7:36 pm, 8 Giugno 20 calendario

Dalle imprese al lavoro cosa dice il dossier Colao

Di: Redazione Metronews
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Ecco la “strategia per il rilancio dell’Italia” di Colao. Il dossier è sul tavolo del premier Conte. Si tratta delle “iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”. Un primo focus è per le imprese. Il suggerimento è quello di “intervenire urgentemente per difendere l’occupazione, garantire liquidità e rafforzare la capitalizzazione” e di far sì che non ci sia alcuna responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie. In ogni caso si evidenzia nella relazione che “essendo la materia della sicurezza sul lavoro, intesa come contenuto dell’obbligo di sicurezza, e quella relativa ai contratti, di competenza Statale esclusiva, è la legislazione nazionale che deve prevedere questo meccanismo, a garanzia dell’uniformità su tutto il territorio nazionale di una disciplina prevenzionale”. “Il datore che adempie all’obbligo di sicurezza, nei termini di cui sopra, non andrebbe incontro ne a responsabilità civile ne a responsabilità penale”, si sottolinea.
Costo del lavoro. “Per quanto riguarda – si osserva nella relazione – l’aumento del costo del lavoro per le misure organizzative, o recupero di produzione, si tratterebbe di introdurre una defiscalizzazione temporanea delle maggiorazioni, previste dai contratti collettivi, per indennità di turni aggiuntivi e lavoro festivo o notturno, introdotte per adottare i protocolli di sicurezza ed attuare il distanziamento. Così come anche per quegli straordinari richiesti per recuperare la produzione persa in questi mesi di blocco”.
Smart working. La task force presieduta dall’ex Ad di Vodafone Colao ha proposto un focus anche sullo smart working, raccomandando “di definire e adottare un codice etico per la PA e di promuoverlo nel mondo dell’impresa”. Prima del Covid19, il lavoro agile – si legge nella relazione sulle “iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022” –  era praticato piuttosto marginalmente: nel 58% delle grandi imprese, nel 12% delle Pmi e nel 16% delle Pa”. Durante il Covid19 “è stato essenziale implementare il lavoro agile a garanzia della continuità delle attività, che tuttavia ha in molti casi mostrato una eccessiva sovrapposizione tra impegni professionali e famigliari, con conseguente estremizzazione del carico di lavoro e/o un calo di efficienza e produttività”.      “Il lavoro agile – si sottolinea – applicando tecnologie più avanzate e attivando modalità organizzative funzionali al contesto post Covid19, rappresenta una preziosa opportunità per lavoratori ed aziende in grado di tutelare e massimizzare, in particolare per talune tipologie di attività, il livello di occupazione, anche inclusivo per le fasce di lavoratori più fragili”. Ma occorre “una definizione di una disciplina legislativa dello Smart Working per tutti i settori, le attività e i ruoli (manageriali e apicali inclusi) compatibili, con attenzione alla pari fruibilità per uomini e donne, che lo qualifichi come opzione praticabile per aziende e lavoratori, in particolare nell’ottica della creazione di nuova impresa e/o nuovi posti di lavoro”, un accesso “preferenziale allo Smart Working per il sostegno dei figli nei primi gradi della scuola fino ai 14 anni”.
Fisco. “Allineare lo strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni”. Ed ancora: “Introdurre la compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la Pa”, “costruire una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se di origine di enti diversi della Pa, consentendo il dialogo tra gli stessi”. Inoltre “differire a novembre il pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito” e anche “in considerazione dei tempi per processare la liquidità garantita, differire (quanto meno per le imprese che la hanno richiesta) il pagamento del saldo delle imposte dovute nel 2020 al suo ricevimento”. “Prorogare ulteriormente gli adempimenti ed i versamenti fiscali per consentire l’entrata a regime delle nuove disposizioni”, ripristinare “la regola del vecchio regime per avvalersi dei crediti fiscali in compensazione che non richiedeva di attendere l’intervenuta presentazione dei modelli Redditi e Irap che, di anno in anno, necessita del rilascio di applicativi ad hoc”, si legge ancora nella relazione.
Obbligo Pos.  “Introdurre obbligo di Pos per chiunque eserciti un’attività che prevede la riscossione di pagamenti con gravi sanzioni per l’inadempimento (Pa, esercizi commerciali e servizi). Inoltre “Implementare misure di disincentivazione all’utilizzo del contante per ammontari rilevanti, quali ad esempio “l’applicazione di una ritenuta (5%) a titolo d’acconto sull’Irpef sui prelievi che eccedono un limite fisiologico”. “Incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici (PA, esercizi commerciali e soprattutto servizi e prestazioni) tramite: deduzioni/detrazioni dall’IRPEF, lotterie instant win, credito d’imposta per gli esercenti e accordi con il sistema bancario per riduzione delle commissioni”, si legge. E poi: “Rendere effettive ed eventualmente inasprire le sanzioni per gli esercizi commerciali e servizi privi di Pos o con Pos non funzionante”. 
Contratti a tempo determinato. Occorre “consentire il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020”. E’ quanto propone la task force di Colao nella relazione sulle “iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”. “Molti lavoratori assunti con contratti a termine – si legge – vedranno sopraggiungere la scadenza del termine e quindi la cessazione del contratto in questa fase di crisi. Si tratta quindi di cercare di salvaguardare quanto più possibile l’occupazione di questi lavoratori. In molti casi le aziende non avranno la possibilità o l’interesse a rinnovare o prorogare i contratti a termine, per mancanza di lavoro, in altri casi invece le aziende potrebbero tenere i dipendenti, ma, stante i limiti e vincoli legali dei contratti a termine, si trovano nell’impossibilità di proseguire i rapporti di lavoro a termine per il raggiungimento dei limiti massimi di durata o proroga”. “Le aziende in queste ipotesi normalmente, se sono interessate alla prosecuzione del rapporto di lavoro, procedono alla stabilizzazione dei lavoratori, con la trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Questo – si osserva ancora – difficilmente avverrà nella attuale situazione di incertezza, e quindi si perderanno molti posti di lavoro che potrebbero sopravvivere se ci fosse la possibilità di continuare ad utilizzare il lavoratore con un contratto a termine”. “I limiti nell’utilizzo dei contratti a termine che assumono rilievo rispetto al contesto descritto sono quelli relativi alla durata complessiva, 12 mesi o 24 in presenza di determinate causali, ed il numero massimo di proroghe consentite. Si tratta di allentare, in via temporanea, questi vincoli almeno per i contratti a termine in corso la cui scadenza sopraggiungerà entro il 2020”, la proposta. Tra l’altro “si potrebbe ipotizzare inoltre, per i contratti in scadenza entro il 31 dicembre 2020, la possibilità di una ulteriore proroga degli stessi anche se e stato già raggiunto il numero di proroghe massimo consentito”. Quindi “tutto quanto qui previsto per i contratti a termine dovrebbe essere esteso anche ai contratti di somministrazione a tempo determinato”. 
6 punti. Sono 6 gli “ambiti fondamentali per il rilancio” proposti dal Comitato di esperti in maniera economica e sociale guidato da Colao che ha consegnato il rapporto al governo con gli obiettivi generali. Gli ambiti individuati sono: Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Il piano che sarà presentato nei prossimi giorni articola iniziative per ciascuno di questi. Il Comitato – che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività – ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato. 

8 Giugno 2020
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