Pechino attacca gli Usa e prepara una nuova stretta
Il governo di Hong Kong, guidato dalla chief executive Carrie Lam, ha ammonito gli Stati Uniti di smettere di interferire nelle sue questioni interne, avvertendo che cancellare lo status speciale della ex colonia britannica sarà “un’arma a doppio taglio”. Il monito, diffuso in una nota, arriva nel giorno in cui è prevista una conferenza stampa del presidente Usa, Donald Trump, in cui si attende l’annuncio della risposta americana alla contestata legge sulla sicurezza nazionale nella ex colonia britannica, voluta da Pechino. “Ogni sanzione è un’arma a doppio taglio che non colpirà solo gli interessi di Hong Kong, ma anche quelli degli Usa, in modo significativo”, si legge nel comunicato del governo di Hong Kong. La Cina ha anche accusato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, di sostenere i rivoltosi, come Pechino definisce i manifestanti pro-democrazia a Hong Kong, e le violenze nell’ex colonia britannica, dopo avere dichiarato che gli Stati Unti non rinnoveranno lo status speciale concesso all’ex colonia britannica perché considerata non più autonoma dalla Cina. A parlare è stato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, definendo “senza vergogna” il capo della diplomazia americana per aver sostenuto di stare dalla parte dei cittadini di Hong Kong. Ogni tentativo di ostacolare la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, ha aggiunto il portavoce, “è destinato a fallire”.
Sostegno a polizia di Hong Kong. Il ministero della Pubblica sicurezza cinese ha intanto promesso “guida e sostegno” alla polizia di Hong Kong “per fermare la violenza e ripristinare l’ordine” all’indomani del primo via libera alla controversa legge sulla sicurezza nazionale nell’ex colonia britannica, che ha già innescato forti critiche a livello internazionale. In una nota, il ministero ha chiesto di “dare un duro colpo a infiltrazione, sovversione e sabotaggio da forze ostili all’interno e all’estero” e di “studiare attentamente e mettere in pratica” la decisione approvata ieri dall’Assemblea nazionale del popolo, organo legislativo del parlamento cinese, sulla legge per la sicurezza nazionale a Hong Kong, che punirà ogni atto che possa mettere a repentaglio la sicurezza nazionale e ogni forma di interferenza esterna nell’ex colonia britannica.
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