il virus cinese
10:45 am, 21 Febbraio 20 calendario

In Lombardia 6 contagi Ospedale chiuso a Codogno

Di: Redazione Metronews
condividi

In Lombardia i casi confermati di coronavirus sono 3, ma altre 3 persone, di cui sono accertati i contatti con il 38enne malato, sono considerate casi molto probabili. Lo ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, chiarendo che i tre “si sono presentati in ospedale con la polmonite”. Le altre tre persone colpite dal coronavirus in Lombardia, che hanno fatto salire il totale a 6, sono arrivate all’ospedale di Codogno (Lodi) nella notte con un quadro clinico di polmonite. Lo ha comunicato Maria Gramegna, della direzione generale dell’assessorato lombardo al Welfare, durante la conferenza stampa in Regione Lombardia. “Stiamo cercando di capire se ci sono stati contatti con 3 casi già noti. Stiamo facendo l’indagine. Quadri clinici sono di polmoniti importanti”, ha aggiunto Gramegna. I casi sono tutti risultati “positivi” al Coronavirus ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.
I casi. Si tratta di un trentottenne che si trova ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, di sua moglie, insegnante e incinta, ricoverata all’ospedale Sacco di Milano, e di un conoscente, con cui condivideva attività sportive, anch’egli a Codogno, dove sono stati chiusi gli accessi al Pronto soccorso e alle visite programmate. A cui si sono aggiunte, ha spiegato Gallera, tre persone che si sono presentate nella notte in ospedale a Codogno con la polmonite, e su cui un primo test è risultato positivo. L’uomo, il cui nome di battesimo è Mattia, è in condizioni gravi, e il suo ricovero a Codogno ha provocato la chiusura del pronto soccorso e di tutti gli ambulatori e una serie di accertamenti diagnostici su tutti i pazienti e il personale. Nei giorni scorsi, Mattia aveva frequentato un corso di pronto soccorso e aveva giocato una partita a calcetto. Il 15 febbraio si era presentato al Pronto Soccorso lamentando sintomi respiratori, ma è stato rimandato a casa. Poi l’aggravamento repentino e il nuovo ricovero, dove è finalmente emersa la circostanza dell’incontro con un collega di ritorno dalla Cina, il presunto ‘paziente indice’ che però al momento è risultato negativo al coronavirus. La moglie è incinta di 8 mesi e già da diverse settimane non andava a scuola perché in congedo maternità. Le sue condizioni sono buone. E ora partono le misure precauzionali per tutti i (numerosi) possibili contatti dei contagiati. Sono circa 250 le persone che “stiamo mettendo in isolamento effettuando il tampone”, ha spiegato Gallera. Per tutti scatterà la quarantena di 14 giorni, come stabilito dal ministero in un’ordinanza che prevede “misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo”. In particolare, il ministro Speranza, partito per Milano con il viceministro Pierpaolo Sileri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, ha disposto  “la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali”. “Ora bisogna capire esattamente quale sia stata la fonte di infezione”, ha spiegato all’AGI Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia, commentando i contagi avvenuti in Lombardia. “Il principale ‘indiziato’ dell’uomo contagiato è il collega che però al momento sta bene e quindi bisogna verificare se sia stato uno di quei casi poco sintomatici in grado comunque di trasmettere l’infezione”, spiega l’esperto che invita a non farsi prendere dal panico. “Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perche’ le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”, è l’appello che è tornato a lanciare il virologo Roberto Burioni.     Intanto, arrivano buone notizie dallo Spallanzani di Roma: il ricercatore italiano risultato positivo al coronavirus durante la quarantena alla Cecchignola “è praticamente guarito”: le condizioni sono ottime e, soprattutto, gli ultimi test hanno dato esito negativo. E stanno molto meglio anche i coniugi cinesi, soprattutto l’uomo, che ormai sono fuori pericolo.
Quarantena. “La protezione civile sta cercando di individuare un albergo, una caserma o una struttura militare per mettere tutte le persone in quarantena”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, di comune accordo con quello alla Protezione Civile, Pietro Foroni, questa mattina in conferenza stampa annunciando la necessità di luoghi “civili o militari” da predisporre per grandi quantità di persone da mettere in isolamento.     Al momento sono 250 quelle già individuate – che oggi faranno il tampone – per ricostruire i loro movimenti, ma il numero potrebbe lievitare se, a catena, queste altre hanno avuto contatti con molte altre.

21 Febbraio 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo