«Festeggio 40 anni di note e vado oltre il muro del rock»
MILANO «Ho cambiato pelle, è un linguaggio nuovo per me». Così Piero Pelù sul suo ultimo cd, “Pugili fragili”. Un disco che mescola vecchi amori rock e sonorità elettroniche: «Per i miei 40 anni di musica mi sono regalato un album molto vario, nato dal confronto-scontro col produttore Luca Chiaravalli. E ho abbattuto tutti i muri», spiega.
In scaletta ritroviamo anche “Gigante”, quinta a Sanremo, e la cover di “Cuore matto”, entrambe presentate sul palco dell’Ariston: «Col festival ho avuto un approccio easy, sono andato per divertirmi. Alla mia età o ti diverti o vai a fare l’orto».
I testi affrontano argomenti importanti, come le infanzie negate e la paura del diverso. Uno dei momenti migliori è “Nata libera”, sulla violenza sulle donne: «Sono sconvolto dai femminicidi, gli uomini dovrebbero dominare i propri impulsi. Bisogna fare qualcosa subito, anche dei centri di supporto per questi maschi fuori controllo».
Ci sono inoltre diversi spunti ambientalisti: «I miei genitori mi hanno insegnato a tenere pulito l’ambiente sin da bambino. Raccogliere la plastica non è da sfigati, ma da rivoluzionari. Invito tutti a non usare più il polistirolo, ne abbiamo troppo in circolazione».
A breve l’instore tour: il 25 a Roma, il 29 a Torino e l’1 marzo a Milano.
Da luglio i concerti, con date a Legnano (3) e Valmontone (23).
«Con tutto il materiale che ho, sarà difficile suonare meno di tre ore. Lo spirito sarà punk. Non una celebrazione, ma una festa».
DIEGO PERUGINI
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