Quirinale
2:27 pm, 17 Febbraio 20 calendario

Eroi civili, Mattarella “Basta ironie sulla bontà”

Di: Redazione Metronews
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Basta ironia sui buoni sentimenti. Sergio Mattarella premia i 32 eroi civili scelti quest’anno per essere insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica e sottolinea l’importanza della solidarietà. Ancora una volta il Capo dello Stato si schiera al fianco di chi compie gesti di altruismo, persone che vanno ringraziate perché aiutano a costruire una comunità e un Paese, certo non vanno sbeffeggiate con battute pubbliche e dileggio social. Mettendo un po’ di ordine tra i principi, ad esempio, si può notare che la solidarietà è un valore indicato dalla Costituzione, all’articolo 2: ben più che una disposizione d’animo individuale, essa è “un dovere inderogabile”.   Nel salone delle Festa del Quirinale sfilano emozionati e orgogliosi l’84enne Romolo Carletti che ogni giorno percorre 60 chilometri di curve per accompagnare a scuola Xhafer, bimbo macedone non vedente di 7 anni, il 22enne Riccardo Zaccaro che ha salvato la vita a tre persone, il romano Dino Impagliazzo che ormai soprannominato lo ‘chef dei poveri’ distribuisce pasti caldi e beni di prima necessità ai senzatetto delle stazioni di Roma. E ancora Pompeo Barbieri, 25 anni, sopravvissuto al crollo della scuola di San Giuliano, ora in sedia a rotelle, ha fondato l’associazione di volontariato ‘Pietre vive’ ed è campione italiano di nuoto paralimpico nei 50 e 100 metri stile libero; Giuseppe Pistolato che è il primo diacono permanente nella diocesi di Venezia ad essere entrato in una struttura penitenziaria per assistere i detenuti; suor Gabriella Bottani, 55 anni, comboniana per molti anni missionaria in Brasile, coordinatrice di ‘Talitha Kum’, la rete internazionale contro la tratta di esseri umani. Tanti esempi positivi di un Paese che spesso è migliore di come si descrive.  
Aiuto.  “Aiutare delle persone in pericolo, impegnarsi per far superare condizioni di sofferenza e difficoltà, di emarginazione, di bisogno, impegnarsi per la cultura e la ricerca scientifica, adoperarsi per la difesa dell’ambiente, attivarsi per la legalità: sono tutte manifestazioni di un unico ambito, che è quello della solidarietà, del coraggio di essere solidali nei confronti di singole persone o della società nel suo complesso” spiega il Capo dello Stato.
Coraggio.  Un coraggio che spesso è normalità quotidiana basata solo sulla consapevolezza che per fare di un Paese una comunità serve da parte di tutti non solo altruismo ma il anche il sostegno dell’uno verso l’altro: “La spinta egoista va in direzione dello star bene da soli. Invece il senso di solidarietà porta a sostenersi reciprocamente, all’avere bisogno degli altri per condividere speranze e difficoltà, e per camminare insieme, come nella convivenza è indispensabile”.    “Talvolta leggo e ascolto alcune considerazioni piene di ironia nei confronti dei cosiddetti ‘buoni sentimenti’ – nota Mattarella – e va forse ripetuto, con chiarezza – con garbo ma con chiarezza – che preoccuparsi del bene comune, preoccuparsi degli altri, non è un’espressione buonista, da libro ‘Cuore’. È piuttosto l’esser consapevoli che la convivenza è questione comune; significa rendersi conto che è necessario attivarsi concretamente perché la società si sviluppi positivamente per il suo progresso in tutti i settori. Perché la solidarietà consente al Paese di crescere e progredire”.     Per il Presidente della Repubblica la modernità ha portato al rispetto di due valori “fondamentali e irrinunciabili”, libertà ed uguaglianza, ma “se non vi fosse accanto ad essi il senso della convivenza rischierebbero di essere due parole incompiute. Una società fatta di liberi e uguali, ma non solidali, rischierebbe di essere sterile. E, in realtà, senza il senso della convivenza comune rischiano anche di venir meno la vera uguaglianza e la vera libertà”. Anche per questo a volte è stucchevole e sbagliato insistere solo sul racconto e sull’enfasi delle criticità del Paese, che ha nel suo Dna la solidarietà, insieme a civiltà, cultura e umanesimo.       Spesso ormai giungono al Quirinale lettere di cittadini che segnalano esempi positivi di conoscenti virtuosi, nella speranza che possano aver riconosciuto dal Presidente il loro valore con una onorificenza: “è necessario far conoscere quel che di bene avviene. Raccontarlo. Diffondere la notizia. Facendolo – ha concluso Mattarella – si rende anche un servizio alla verità e un servizio alla Repubblica”.

17 Febbraio 2020
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