Frecciarossa deragliato, indagata anche Rfi
La Procura di Lodi ha iscritto nel registro degli indagati la società Rfi, nell’ambito dell’inchiesta sul deragliamento del treno Frecciarossa avvenuto vicino a Lodi giovedì scorso. L’accusa è di avere violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per i reati commessi dai dipendenti. La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Rfi emerge dalla notifica alla società degli accertamenti irripetibili che verranno svolti sui resti del treno Frecciarossa.
Consulenti. I consulenti della procura che si occuperanno dei lavori di ricostruzione della dinamica dell’incidente sono gli stessi di Pioltello, gli ingegneri Fabrizio D’Errico e Roberto Lucani. La società dovrà difendersi dall’accusa di non avere predisposto un’organizzazione adeguata a prevenire eventuali reati commessi dai propri dipendenti. In questo caso, si tratta dei cinque operai indagati per disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti a titolo colposo, in relazione alla morte dei due macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. Negli interrogatori di sabato, durati fino a tarda notte, hanno spiegato di avere posizionato il deviatoio in linea con la rotta del treno, quindi in modo corretto e precisato che solo due di loro avrebbero lavorato allo scambio. Per la procura di Lodi invece, così sta scritto negli avvisi di garanzia, gli operai “non hanno svolto adeguatamente i lavori di manutenzione”.
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