Gualazzi: «Diventiamo un po più Carioca»

SANREMO Un momento di spensieratezza in un mondo di brutture, questo vuole essere “Carioca”, canzone che Raphael Gualazzi porta all’Ariston tra atmosfere urban e cubane. Abbiamo incontrato il musicista nella sua casa sanremese.
Lei al Festival è ancora punto d’incontro tra “musica alta” e pop…
«E’ bello vivere come incontro tra generi musicali diversi, inoltre non dimentichiamo che molti standard jazz del passato sono stati anche brani pop!».
Quanto c’è bisogno di staccare la spina con canzoni come la sua?
«Siamo in una realtà in cui il tempo fugge sempre più isterico e veloce. “Carioca” parla della filosofia degli abitanti di Rio de Janeiro. Il carioca vive alla giornata celebrando quello che è il momento».
Vedo in casa sua un piano tra tantissimi cappelli e occhiali…
«Utilizzo il piano per scaldarmi le mani prima delle esibizioni, ho sempre avuto l’amore per i cappelli, sono segno di stile e rispetto per le tradizioni. L’occhiale da sole è parte della cultura italiana. All’estero ci prendono in giro perché li mettiamo anche con la pioggia!».
FRANCESCO FODERA’