Roma
9:56 pm, 15 Gennaio 20 calendario

Scuola classista Ascani: «Inaccettabile»

Di: Redazione Metronews
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ROMA In due sedi (via Trionfale e via Taverna) le classi sono frequentate dagli «alunni «appartenenti a famiglie del ceto medio alto». Un’altra (via Assarotti), situata «nel quartiere popolare di Monte Mario» ha come iscritti studenti «di estrazione sociale medio-bassa e conta il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana». E poi c’è il plesso di via Vallombrosa, che «accoglie prevalentemente alunni appartenenti a famiglie dell’alta borghesia assieme ai figli dei lavoratori dipendenti occupati presso queste famiglie (colf, badanti, autisti e simili). È quanto fino a ieri pomeriggio si leggeva sulla pagina ufficiale dell’Istituto Comprensivo Trionfale di Roma.
«È davvero inaccettabile. La scuola è il luogo dell’inclusione e non della ghettizzazione. In attesa di avere chiarimenti e di capire come sia stato possibile pubblicare una presentazione così fuori dai principi costituzionali, su nostra richiesta Ministero, la pagina è stata modificata». ha assicurato la vice ministra dell’Istruzione Anna Ascani.
Quelle parole messe nero su bianco nella pagina istituzionale della scuola hanno scatenato una pioggia di critiche. «È intollerabile che gli studenti dell’Istituto comprensivo di via Trionfale a Roma vengano suddivisi per censo. Discriminare e creare barriere è esattamente l’opposto di quello che dovrebbe essere un insegnamento corretto, responsabile e inclusivo», ha tuonato Virginia Raggi.
«La Lega non è per una scuola classista ma si rifà al terzo articolo della Costituzione per il quale il compito dell’istituzione scolastica è quello di insegnare ai ragazzi che sono tutti uguali, senza alcuna distinzione di sorta», hanno dichiarato gli esponenti della Lega Daniele Giannini, consigliere regionale del Lazio, Fernando Urciuolo, coordinatore del XIV municipio e Andrea Nardini, coordinatore del XV municipio. L’intero gruppo Capitolino del Pd in una nota ufficiale ha chiesto di rimuovere gli autori del testo discriminatorio.
Duro anche Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi: «Conosco la preside e sono certo che quelle cose siano state scritte da altri in una situazione che è sfuggita di mano , ma ne esce fuori un messaggio contrario al concetto di inclusione, scritto da qualcuno che, forse nel tentativo di invitare ad iscriversi, ha avuto un effetto boomerang e, diciamolo, si è sparato proprio sui piedi».

15 Gennaio 2020
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