L’abbraccio dei sindaci a Liliana Segre
«Stasera non c’è indifferenza, cancelliamo tutti insieme le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana di empatia. Grazie dal profondo del cuore». Sono le parole commosse pronunciate dal palco in piazza della Scala dalla senatrice a vita Liliana Segre, a conclusione della marcia dei sindaci “L’odio non ha futuro” indetta dopo gli attacchi contro la senatrice, per i quali le è stata assegnata la scorta. Una marcia contro l’odio e il razzismo a cui ha aderito un migliaio di sindaci e a cui hanno partecipato indossando la fascia tricolore circa 600 primi cittadini da tutta Italia e di diverso colore politico. C’erano anche alcuni sindaci che avevano negato la cittadinanza onoraria alla Segre, come Roberto di Stefano di Sesto San Giovanni. A fare gli onori di sala Beppe Sala, che ha coniato lo slogan «La sua scorta siamo noi». Tra i partecipanti il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, di Palermo, Leoluca Orlando, di Bologna Virginio Merola, di Firenze, Dario Nardella, oltre al presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e alla sindaca di Torino Chiara Appendino. La marcia, ha cui hanno partecipato anche migliaia di cittadini è partita da piazza Mercanti per poi infilarsi in Galleria. All’altezza dell’ottagono li aspettava la Segre: «Voi sindaci tra le mille difficoltà della vostra carica avete una missione molto difficile. Apprezzo moltissimo che siate qui e il vostro impegno, che può essere decisivo anche nella trasmissione della memoria. L’odio si combatte anche tenendo viva una memoria condivisa delle tragedie che le generazioni passate hanno patito proprio a causa della predicazione dell’odio”.
Un momento molto commovente è stato quando il presidente dell’Anci Decaro ha consegnato la fascia tricolore a Liliana Segre in nome di tutti i Comuni italiani: è scattato un coro spontaneo che ha intonato Fratelli d’Italia, applausi e grida «Liliana Liliana» in tutta la piazza gremita.
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