CRIMINE
4:45 pm, 28 Novembre 19 calendario

C’era Diabolik a capo dei Narcos

Di: Redazione Metronews
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ROMA La droga «la devo dà a tutta Roma». Così Fabrizio Fabietti, il boss arrestato ieri nella maxi operazione denominata “Grande raccordo criminale, della Direzione distrettuale anti-mafia e Guardia di Finanza contro il narcotraffico, che ha portato a 51 arresti, parlava a un sodale dell’influenza da lui esercitata sul mercato degli stupefacenti capitolini. La frase è riportata nelle intercettazioni dell’indagine. Parallelamente alle attività illecite strettamente connesse al traffico di droga, le indagini hanno consentito di ricostruire il ruolo del defunto Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik (capo degli Irriducibili Lazio della Curva Nord ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 7 di agosto al parco degli Acquedotti), il quale, coinvolto nella compravendita di stupefacenti, era una figura di riferimento nel controllo del territorio, «nonché di garanzia e affidabilità dell’associazione – scrive chi indaga – che si avvantaggiava della sua leadership».
 Il gruppo capeggiato da Fabrizio Fabietti si avvaleva di una vera e propria “batteria di picchiatori», come emerge dalle intercettazioni finite agli atti dell’indagine.
 «Oh gli ho preparato una macchina, li massacriamo tutti eh…». Dicevano, secondo quanto riportato nelle intercettazioni, i soggetti incaricati del recupero dei crediti maturati nell’ambito del traffico di droga. Sempre pronti alla violenza, dicevano di chi non pagava: «…Vabbè spariamogli, che dobbiamo fare?».  L’indagine, si sottolinea nell’ordinanza, è  stata resa possibile nonostante le enormi difficoltà determinate  dall’utilizzo di sistemi di comunicazione criptati all’avanguardia e  dunque non intercettabili, grazie all’installazione di un sistema di  intercettazione ambientale all’interno dell’abitazione” dove Fabietti  scontava gli arresti domiciliari.
METRO

28 Novembre 2019
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